Secondo il nuovo World Trilemma Energy Index 2018, il settore energetico italiano, pur arretrando leggermente nel ranking per la dimensione equity l'Italia mantiene lo score di tripla AAA per sicurezza, equità e sostenibilità energetica.
Nel report sulle prestazioni dei vari Paesi in materia energetica curato dal Consiglio Mondiale dell’Energia (World Energy Council), l’Italia, pur mantenendo lo score di tripla AAA, perde quattro posizioni nel ranking mondiale a causa del costo dell’energia superiore rispetto ai principali competitor globali. Il rapporto è stato presentato e discusso a Milano durante l’annuale World Energy Week, evento internazionale che riunisce ministri, accademici e manager del settore con l’obiettivo di rendere l’industria energetica più sostenibile e inclusiva.
L’Italia, è stato spiegato durante l’Energy Transition Summit, pur mantenendo la tripla AAA nelle tre dimensioni di sicurezza, equità e sostenibilità energetica, proprio a causa dei prezzi dell’energia scende al 20esimo posto, rispetto al sedicesimo dello scorso anno. Rispetto al nostro possono vantare costi dell’energia più competitivi e accessibili Paesi come la Slovenia ma anche Paesi più piccoli dove c’è una buona gestione dei collegamenti energetici e dove i governi intervengono con politiche energetiche e sussidi, come Qatar, Lussemburgo, Bahrain e Paesi Bassi.
“L’Italia – si legge nel report – continua il suo percorso di rafforzamento della sostenibilità ambientale, riduce le emissioni di gas a effetto serra e migliora l’efficienza e la sicurezza energetica. A oggi le fonti energetiche rinnovabili coprono il 17,7% del consumo finale lordo di energia; l’intensità energetica del PIL è scesa del 4,9%, rispetto al 2013 ed è diminuita anche la dipendenza da fonti estere di approvvigionamento, tanto che le importazioni di energia (76,5%) sono scese di 6 punti percentuali rispetto al 2010.”
Sempre secondo il report, la Slovenia è entrata nei primi 10 paesi, classificandosi al sesto posto, mentre Danimarca, Svizzera e Svezia mantengono le prime tre posizioni. Paesi che hanno una maggiore vulnerabilità economica come Nepal, Kenya e Bangladesh hanno migliorato il loro punteggio dell’equità energetica, grazie a politiche energetiche mirate come l’inserimento di microreti energetiche, e microsistemi idrici, per rispettare il 7° obiettivo stabilito dalle Nazione Unite, ovvero assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni.
La Danimarca, nell’ultimo World Trilemma Index ha raggiunto anche il più alto punteggio per la sicurezza energetica, seguita da Slovenia e Canada. Il punteggio più alto sulla sostenibilità è affidato a paesi con una bassa intensità energetica e basse emissioni come Filippine, Costa Rica e Uruguay.
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere