Più di 50 unità polivalenti Climaveneta installate nel nuovo quartiere Porta Nuova di Milano, comprese quelle che servono l’Unicredit Pavilion
Inaugurato pochi mesi fa, il nuovo Unicredit Pavilion sorge nel cuore del rinato quartiere Porta Nuova di Milano e rappresenta la partecipazione del Gruppo Bancario ad Expo 2015.
L’architetto Italiano Michele De Lucchi è stato scelto per progettare questo luogo di incontro capace di ospitare eventi, conferenze e concerti. Il complesso polifunzionale può ospitare fino a 700 persone contemporaneamente o essere diviso in spazi più piccoli grazie ai suoi componenti modulari, per promuovere il dialogo, la partecipazione, la sperimentazione.
Federico Ghizzoni, AD di Unicredit, ha affermato che la sua società aveva fortemente voluto un edificio che riflettesse l’identità del brand ed allo stesso tempo che rappresentasse l’architettura Italiana: “Questo edificio risponde al nostro impegno di costruire relazioni più profonde con le comunità in cui operiamo e contribuire al loro sviluppo economico in modo sostenibile”. La forte attenzione di Unicredit verso la sostenibilità è dimostrata anche dalla certificazione Leed Gold in fase di ottenimento per il nuovo edificio e dalle tecnologie all’avanguardia utilizzate nel progetto.
Focus sulla climatizzazione. Il comfort all’interno del Padiglione è garantito da 2 unità polivalenti Climaveneta ERACS2-WQ 1502, collegate all’anello d’acqua che serve l’intera area di Porta Nuova. L’impianto è tanto semplice quanto innovativo. Questo si basa sull’acqua di prima falda, presente in abbondanza nell’area interessata, che forma un anello in grado di servire l’intero quartiere. Dall’anello, che si prende l’acqua da 12 pozzi di emungimento, ogni edificio ottiene acqua di falda per il funzionamento del proprio impianto, ottenendo così una produzione di acqua calda e refrigerata totalmente indipendente.
“Grazie all’utilizzo dell’acqua di falda è possibile produrre caldo e freddo con la massima efficienza possibile, senza alcuna emissione di CO2 in ambiente. Il sistema così pensato consente inoltre di azzerare le emissioni sonore perché le unità per la climatizzazione sono sempre installate in locali tecnici all’interno degli edifici”, afferma Francesca Martinoli, ingegnere associato allo studio Ariatta Ingegneria dei Sistemi, responsabile della progettazione del super impianto che serve l’intera area di Porta Nuova.
L’ultimo edificio collegato all’anello d’acqua è il nuovo Unicredit Pavilion. Dal punto di vista ingegneristico questo edificio ha rappresentato una vera sfida vista la sua forma assolutamente insolita, creata da volumi non costanti, da una struttura in legno e calcestruzzo e da una facciata completamente costituita in vetro. L’architetto Michele De Lucchi ha dato disposizioni affinché l’impianto di climatizzazione risultasse praticamente invisibile in tutti gli ambienti dell’edificio. Per questo motivo, e considerata la struttura dell’edificio, si è pensato di utilizzare un approccio assolutamente innovativo scegliendo laprogettazione integrata BIM per l’intero progetto. E’ quindi stato creato un team di progettazione, composto da architetti, ingegneri strutturali e termotecnici per lavorare insieme intorno ad un unico modello 3D, aggiungendo così i vari componenti e impianti in maniera coordinata e simultanea.
Nella progettazione dell’impianto di climatizzazione la parola chiave è stata flessibilità. Considerata la polifunzionalità dell’edificio si è infatti dovuto optare per la creazione di impianti diversi per le diverse sezioni della struttura. Al piano terra, ad esempio, poiché l’auditorium può essere utilizzato per piccoli eventi o grandi manifestazioni in grado di ospitare fino a 700 persone, è stato progettato un impianto modulare a tutt’aria con un’UTA installata nel piano tecnico, collegata ad unità canalizzate poste nel seminterrato. Da qui si dirama una rete di canali che servono i vari plenum posizionati sotto al pavimento, rendendo così l’impianto totalmente invisibile, escluse alcune piccole griglie poste a terra. Sono inoltre stati installati alcuni kit di separazione che dividono i flussi d’aria sulla base delle diverse configurazioni degli spazi interni rendendo sempre possibile il settaggio di temperatura e umidità diversi in ogni ambiente. Per massimizzare ulteriormente l’efficienza energetica dell’impianto, adattandolo cioè alle reali esigenze di carico, sono state installate in ambiente alcune sonde di CO2.
Al primo piano dell’edificio sorge invece un asilo, con esigenze di climatizzazione totalmente diverse da quelle dell’auditorium. Per massimizzare il comfort dei bambini, si è pensato in questo caso ad un impianto a panelli radianti con ricambio di aria primaria, completamente integrato nell’architettura dell’edificio.
Il terzo piano è dedicato ad una lounge, uno spazio aperto per il quale si è pensato di nuovo ad un impianto a terra con terminali posizionati sotto al pavimento e canali di aria primaria sul soffitto ma perfettamente integrati tra le travi di legno per combinare comfort, flessibilità e ridotto impatto estetico.
L’intero progetto ha rappresentato una grande sfida dal punto di vista ingegneristico ed architettonico poiché la maggior parte dei componenti del padiglione hanno richiesto un lavoro considerevole sia in fase di progettazione che di realizzazione, rendendo l’intero processo costruttivo piuttosto difficile,come ha spiegato Serena Massimi, responsabile dello Sviluppo e della Gestione dell’Unicredit Pavilion. Ma l’effetto finale è brillante sia in termini di sostenibilità sia di architettura.
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