In materia di incentivi per caldaie a gas, la nuova Direttiva dell’Unione Europea sull’efficienza energetica degli immobili è l’ultimo tassello che integra il pacchetto adottato da luglio 2021 e che definisce alcuni passaggi per raggiungere un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050. Gli edifici sono particolarmente energivori, rappresentando il 40% dell’energia consumata nell’Unione Europea e il 36% delle emissioni di gas serra legate all’energia. Basti pensare inoltre che il riscaldamento, così come il raffrescamento e l’acqua calda sanitaria, rappresentano nel complesso l’80% dell’energia consumata dalle famiglie.
In quest’ottica, tra le principali misure approvate dalla Direttiva c’è anche lo stop agli incentivi per caldaie a gas a partire dal 2027. Di fatto il divieto di installazione e l’uso di caldaie a combustibili fossili spetterà ai singoli Stati membri, lasciando inoltre agli stessi la possibilità giuridica di vietare fin da subito l’uso di combustibili fossili negli edifici. Fissato, inoltre, al 2040 il limite entro il quale eliminare del tutto l’uso del metano per l’uso domestico. L’obiettivo a tendere è quello di puntare sulle fonti di energia rinnovabile, stabilendo quindi degli standard necessari per rendere più green e sostenibile i sistemi di riscaldamento e raffrescamento degli edifici.
In questa direzione si è da tempo mossa Daikin, che recentemente ha presentato il suo piano in 4 fasi per aumentare la quota di sistemi di riscaldamento e raffrescamento da fonti rinnovabili al 40% entro il 2030. Una proposta già in linea con l’obiettivo, stabilito dalla Legge europea sul clima dello scorso 21 aprile, di ridurre le emissioni di CO2 dal 40% al 55% entro il 2030. Già in quell’occasione Daikin aveva sottolineato l’importanza di rafforzare le norme in materia di consumo energetico nell’edilizia, andando in particolar modo ad intervenire da un lato sull’aumento del tasso di sostituzione di sistemi obsoleti con quelli a maggiore efficienza energetica, dall’altro sul porre fine agli incentivi per i sistemi a combustibili fossili.
“Da Bruxelles arriva un segnale importante che stabilisce una direzione imprescindibile per quanto riguarda l’efficientamento degli immobili e la decarbonizzazione del riscaldamento residenziale, incoraggiando di fatto la scelta di soluzioni con fonti rinnovabili,” commenta Mr. Geert Vos, presidente e amministratore delegato di Daikin Italy. “Ora la sfida è spiegare come tali sistemi, come ad esempio le pompe di calore, siano una soluzione realmente conveniente e consolidata.”
I sistemi a pompe di calore già occupano il 50% della quota di mercato delle nuove case unifamiliari in tutta Europa e, alla luce della nuova Direttiva europea, è necessario che queste diventino lo standard per la sostituzione. Secondo Daikin, si tratta della soluzione migliore in quanto riescono a raggiungere alta efficienza a besse temperature, e si adattano quindi a qualsiasi casa o appartamento.
“Oggi ogni singola scelta che prendiamo, anche in relazione alla nostra abitazione, ha delle ripercussioni importanti sull’ambiente. Noi, come Daikin, vogliamo fare la nostra parte in questo processo di transizione energetica più pulita, lavorando su sistemi che possono impattare positivamente sia sul benessere personale che su quello del nostro Pianeta, promuovendo una maggior consapevolezza per quanto riguarda il clima e la climatizzazione”, prosegue Mr. Vos.
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