L’Italia è entrata a pieno titolo nell’era dell’Internet of Things (IoT). Il dato emerge dall’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano, con cui Ariston ha collaborato per avere un quadro dettagliato sugli effetti che l’IoT ha sul mercato italiano
Nel 2015 il mercato dell’Internet of Things in Italia ha toccato un giro d’affari di 2 miliardi di euro ed è prevista un’ulteriore crescita anche entro quest’anno.
Il 2016 potrebbe rivelarsi un anno di grande crescita per il settore Smart Home, Smart City e applicazioni industriali. Secondo i dati dell’Osservatorio, l’80% dei consumatori ha dichiarato di avere intenzione di acquistare un prodotto Smart Home nei prossimi mesi.
In crescita non è solo l’interesse per tali prodotti, ma anche quello per i servizi connessi (il 72% dei consumatori è disposto ad acquistare tali servizi).
“Il fattore vincente e strategico in questa fase di mercato consiste sicuramente nell’avere una conoscenza chiara e puntale di quali siano le esigenze del consumatore – spiega Marco Manzone, direttore marketing di Ariston Thermo Italia, che ha partecipato alla tavola rotonda di presentazione degli ultimi risultati sull’IoT prodotti dall’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano. Non a caso i nostri prodotti sono in grado di rispondere a ciò che richiede l’utente finale, dando luogo a benefici reali nella vita di tutti i giorni. Con l’app Ariston NET, ad esempio, è possibile controllare la propria caldaia a distanza, ovunque ci si trovi, ottenendo un risparmio del 25% sui consumi di energia. Non solo. L’impianto dell’utente è sempre collegato con il Centro di Assistenza Tecnica Ariston di fiducia che può intervenire da remoto in qualsiasi momento in caso di necessità. Inoltre, la diagnostica remota rappresenta un’opportunità anche per i nostri partner professionali che in questo modo possono arricchire la loro offerta di servizi”.
I dati dell’indagine confermano che, tra le soluzioni Smart Home, l’utente finale è molto attento al comfort termico in casa e, quindi, a quei prodotti realizzati per il controllo a distanza del riscaldamento (54%) e per il risparmio energetico (52%).
“I risultati della ricerca dimostrano come Ariston si stia muovendo nella direzione giusta, sviluppando le funzioni di telecontrollo e di teleassistenza nella propria offerta dei sistemi di riscaldamento, generando, pertanto, quel risparmio economico in bolletta tanto ricercato dai consumatori” – conclude Manzone.
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