Normativa

Sicurezza degli impianti: leggi, norme e regole essenziali

Le istruzioni relative alla sicurezza degli impianti esistono, ma spesso non sono sufficientemente conosciute o applicate, lasciando irrisolti importanti problemi. In particolare, si nota una mancanza di armonizzazione e chiarezza operativa riguardo alle aree di lavoro che coinvolgono la sovrapposizione del Regolamento F-Gas, delle norme tecniche (con particolare riferimento alla UNI EN 378) e delle regole di prevenzione incendi.

Il Potenziale Rischio degli Impianti
Il caso dello stabilimento Toyota Handling di Bologna, avvenuto il 23 ottobre, ha acceso i riflettori su una possibile responsabilità degli impianti di climatizzazione nella causa di un’esplosione, benché le indagini stiano valutando l’assenza di responsabilità diretta dell’impianto. Questa vicenda, che ha tristemente portato alla morte di due operai, sottolinea l’importanza cruciale del tema della sicurezza degli impianti, richiedendo un miglioramento significativo nella comunicazione e applicazione delle normative. Un aspetto fondamentale da considerare è che i gas utilizzati nei circuiti refrigeranti operano a pressioni notevolmente più elevate rispetto ai gas impiegati in altre applicazioni, come quelle domestiche. Tale differenza di pressione implica rischi differenti, e chi confonde i gas della climatizzazione con quelli usati in cucine o caldaie ignora questa importantissima distinzione. È quindi essenziale stabilire regole chiare e condivise tra produttori, installatori e organismi di controllo per garantire la massima sicurezza degli impianti.

L’Urgenza di Maggiore Chiarezza
Tre motivi principali giustificano la necessità di maggiore chiarezza in materia. Prima di tutto, l’Unione Europea promuove una graduale eliminazione dei refrigeranti sintetici, sostituiti da alternative come idrocarburi, anidride carbonica e ammoniaca, che presentano specifici rischi di infiammabilità e tossicità. Gli installatori e i manutentori devono adeguarsi a queste nuove realtà, considerando gli impatti di tali refrigeranti sulla sicurezza degli impianti. In secondo luogo, la coesistenza di nuove tecnologie deve essere gestita con attenzione. Ad esempio, nell’installazione di un multisplit con refrigerante R32 per raffreddare un sistema BESS con batterie al litio, è fondamentale valutare l’interazione di queste innovazioni e i potenziali rischi associati. Infine, la validità delle dichiarazioni di conformità emesse senza un’adeguata analisi del rischio è una questione cruciale. Chi sarà responsabile in caso di incidenti provocati da atmosfere infiammabili? È fondamentale che ci sia maggiore chiarezza sulla responsabilità legata alla sicurezza degli impianti e che le norme siano rispettate rigorosamente.

La Necessità di Linee Guida Unitarie
È tempo di creare condizioni favorevoli per garantire una maggiore linearità e sicurezza nell’installazione di apparecchiature per la climatizzazione. Un approccio collaborativo tra produttori, installatori e organi di controllo come INAIL e Vigili del Fuoco potrebbe portare alla redazione di linee guida applicative chiare e condivise, minimizzando le ambiguità. Questo processo deve avvenire con urgenza, poiché la transizione ecologica non può compromettere la sicurezza degli impianti e la protezione di lavoratori e utenti. Considerando che l’uso di refrigeranti alternativi, come gli idrocarburi, è in crescita, garantire un lavoro sicuro e impianti funzionanti in condizioni di sicurezza è fondamentale. Negare questo bisogno non farà altro che minare la validità del Decreto Legislativo 81/2008 e aumentare il rischio di incidenti.

Leggi anche:

Sicurezza sul lavoro nei cantieri

Sicurezza dei macchinari: prassi per i professionisti del settore