La programmazione economica del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) ha subito significative modifiche, come evidenziato in un recente report del servizio studi della Camera. Il documento sottolinea la redistribuzione dei fondi tra le varie misure del piano, con uno spostamento degli investimenti verso incentivi alle imprese.
Il governo ha recuperato circa 22,2 miliardi di euro da investimenti del Pnrr che sono stati parzialmente o totalmente definanziati. Di questi, 11,2 miliardi sono destinati al programma RepowerEU, mentre il resto finanzia nuove misure o potenzia quelle esistenti. Il governo ha promesso che i progetti esclusi dal Pnrr saranno comunque realizzati con risorse nazionali, ma non è chiaro come ciò avverrà. Il report evidenzia che molti progetti sono stati identificati come critici e quindi esclusi dal Pnrr, dovendo essere completati con fondi del bilancio statale. I progetti eliminati saranno invece finanziati tramite il decreto Pnrr quater e altre risorse pubbliche.
Complessivamente, sono stati eliminati 10 investimenti per un valore di circa 11,3 miliardi di euro e ridotti altri 26 investimenti per un totale di 10,9 miliardi di euro. Questi fondi saranno riassegnati per nuovi interventi o per potenziare quelli esistenti, con particolare attenzione agli interventi energetici della nuova missione 7 del piano. I fondi recuperati saranno in gran parte destinati agli incentivi per le imprese, a discapito di opere di pubblica utilità. Il taglio più consistente riguarda gli interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei comuni, per un valore di 6 miliardi di euro. Anche le misure per la gestione del rischio di alluvione e idrogeologico sono state riviste, con parte delle risorse riassegnate per la ricostruzione delle zone colpite dalle alluvioni del maggio 2023.
Oltre alle nuove misure, 17 investimenti hanno ricevuto un incremento delle risorse. Tra questi, le politiche attive del lavoro e la riduzione delle perdite nelle reti idriche hanno avuto i maggiori incrementi, oltre 1 miliardo di euro ciascuno. La revisione del Pnrr riflette un tentativo del governo di riallocare risorse per massimizzare l’efficacia del piano, con priorità agli incentivi alle imprese e alle misure energetiche. Questa redistribuzione solleva preoccupazioni riguardo al completamento delle opere di pubblica utilità e alla gestione delle risorse a livello nazionale.
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