Caleffi, nel grande stabilimento di Fontaneto D’Agogna. ha voluto trasformare in investimento il riciclo degli imballaggi nell’ottica dell'ecosostenibilità. Il progetto ha richiesto significative risorse economiche, ma è previsto un ritorno nel giro di 3 anni e mezzo.
Data la grandezza degli stabilimenti Caleffi e l’elevato numero di “pezzi” che ogni giorno escono dalle linee produttive (oltre un milione quotidianamente), ogni anno vengono prodotti come residuo di imballi, non più riutilizzabili, oltre 100 tonnellate di cartone e pellicola di polietilene. Come pure venivano percorsi ogni anno 3000 km dai muletti che avevano il compito di svuotare i vari contenitori di questi materiali.
Federica Beretta (Advertising & Communication), Christian Mora (relazioni pubbliche) e Antonello De Magistris (Direttore Logistica e Magazzini) raccontano l’evolversi del progetto di riciclaggio.
L’idea del progetto nasce dall’osservazione: vedere muletti che percorrono in lungo e in largo i 60000 metri quadrati dello stabilimento per lo svuotamento dei contenitori, spendere migliaia di euro per conferire i rifiuti alla discarica, occupare spazi improduttivi, utilizzare migliaia di ore di lavoro.
I materiali in questione sono cartone e polietilene che venivano raccolti in differenti contenitori collocati nelle aree produttive e svuotati nel punto di raccolta con un servizio di muletti quotidiano. Su base almeno settimanale, avveniva il ritiro dei container da parte dello smaltitore. Osservando l’impegno che l’attività richiedeva in termini di frequenza degli spostamenti, distanze percorse e del contenuto dei cassoni movimentati, si è constatato che il rapporto tra volume e peso del materiale trasportato era molto basso e dunque c’erano ampi margini di miglioramento.
È stato così messo a punto il progetto che prevede la riduzione dei volumi dei materiali a parità di peso utilizzando presse compattatrici nei punti dove si generano gli scarti.
“Innanzitutto – viene spiegato – è stata fatta una mappatura dei punti e delle quantità di materiale prodotto per punto di raccolta con l’intento di accorparne alcuni e raggiungere volumi significativi che giustificassero il minor numero di presse distribuite e una movimentazione da quotidiana ad almeno settimanale. In questo modo si sono individuate la potenza di spinta delle presse e, soprattutto, la loro dislocazione all’interno dello spazio produttivo.”
Prima di sviluppare in pieno il progetto è stato fatto un test di circa 4 mesi con presse di diversa capacità e dislocazione, con il coinvolgimento diretto del personale, per verificare la validità del cambiamento. “A 9 mesi da quella che era solo un’idea – viene sottolineato – Caleffi ha installato 21 compattatori nei suoi stabilimenti produttivi.”
Il riciclo del 100% degli scarti degli imballaggi equivale a evitare l’immissione di 300 t di biossido di carbonio; è come aver piantato 2000 alberi.
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