Esempio di schermature solari in un moderno edificio.
Pierfrancesco Fantoni, tra i docenti più esperti del Centro Studi Galileo, risponde a un quesito sul raffrescamento degli ambienti.
Potrei sapere qualcosa sulle tecnologie passive per il raffrescamento degli ambienti? In che cosa consistono e da dove nasce questa nuova tendenza?
Negli ambienti in cui si vive, si lavora o si trascorre il tempo libero è possibile migliorare il comfort degli occupanti, sia nella stagione invernale che in quella estiva, attraverso l’utilizzo di impianti tecnologici che permettono di mantenere sotto controllo alcuni parametri dell’aria come, ad esempio, la temperatura e l’umidità.
Generalmente, però, tale utilizzo richiede di sostenere un costo, legato prevalentemente alla necessità di utilizzo dell’energia elettrica o del combustibile necessario al funzionamento degli impianti.
In epoca recente si è preso atto che, accanto ai costi energetici, sono connesse anche implicazioni ambientali nell’uso degli impianti, per cui un nuovo orientamento tecnologico vuole che si provveda al raggiungimento degli standard di comfort ambientale anche con il ricorso all’impiego di tecnologie meno onerose dal punto di vista economico e meno impattanti dal punto di vista ambientale.
Ad esempio, nel caso del riscaldamento si tende a recuperare il più possibile forme di calore già disponibili e che normalmente vengono rigettate, oppure si propende ad una significativa coibentazione degli edifici per evitare eccessive dispersioni di calore.
Nel campo del raffrescamento le tecnologie passive prevedono, ad esempio, la schermatura degli edifici con dispositivi mobili, in modo che nella stagione estiva i fenomeni di irraggiamento diretto possano essere limitati e, quindi, sugli ambienti insistano carichi termici inferiori da dover asportare, con minor impegno di energia primaria per il loro funzionamento. A complemento, risulta importante anche la capacità, da parte degli utenti, di saper gestire nel modo migliore tali dispositivi per poterne ottenere i massimi benefici.
Una seconda possibilità è offerta dagli impianti a ventilazione meccanica controllata, che consentono di aumentare le portate di aria di ricambio durante il periodo notturno, ad esempio, quando le temperature dell’aria esterna sono inferiori.
Infine, un ulteriore esempio di tecnologia passiva per il raffrescamento è quello che consiste nello studio della migliore posizione del materiale isolante all’interno dei muri perimetrali di un edificio, dato che studi effettuati hanno dimostrato che non sempre la posizione ottimale di un cappotto termico risulta essere quella che prevede il suo posizionamento tutto all’esterno delle murature perimetrali.
a cura di: Pierfrancesco Fantoni
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