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Per una città a emissioni zero

Inquinamento da riscaldamento urbano: le pompe di calore di nuova generazione come strumento per una città a emissioni zero e per la riqualificazione del patrimonio edilizio.

Gli edifici residenziali registrati in Italia sono circa 12,1 milioni e appena il 32% (poco meno di 4 milioni) risulta essere in uno stato di conservazione ‘’ottimo’’. Se poi parliamo dei condomini con più di 9 unità abitative (550.000) ben 125.000 si trovano in uno stato di conservazione “mediocre” o “pessimo” e dovrebbero essere sottoposti a interventi di riqualificazione energetica, con tutto ciò che ne consegue in termini di emissioni inquinanti: gli impianti termici degli edifici sono infatti responsabili del 50-75% delle emissioni totali di CO2 nei mesi invernali.

La SEN prevede però una riduzione dei consumi finali da realizzare in parte proprio nel residenziale: questo, insieme ai meccanismi di sostegno come ecobonus, sismabonus, conto termico, potrebbe favorire la riqualificazione del patrimonio edilizio, con un chiaro vantaggio in termini di riduzione delle bollette energetiche e dell’inquinamento nelle aree urbane. Le pompe di calore ad alta temperatura possono contribuire in maniera significativa al processo di efficientamento del patrimonio edilizio, così come al bilanciamento della rete elettrica in caso di elettrificazione dei consumi per il riscaldamento.

Di tutto questo si è parlato mercoledì 12 dicembre nell’Aula Magna Carassa Dadda (via Lambruschini 4, campus Bovisa) durante la mattinata promossa dall’Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, in partnership con l’azienda Teon.

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