Watts Water Technologies apre un nuovo centro di ricerca in Italia per l’innovazione di prodotto. Sarà attivo da maggio 2016, a Rovereto, con focus sull’integrazione tra termoidraulica e mondo digitale
Saranno le strutture del Polo della Meccatronica all’interno del Business Innovation Centre (BIC) di Rovereto a ospitare il nuovo centro di ricerca italiano della multinazionale Watts Water Technologies, fra i maggiori player mondiali nel campo della componentistica termoidraulica e nelle soluzioni per l’efficienza e il risparmio energetico.
Il progetto BIC mira a promuovere l’innovazione e la ricerca, mettendo in sinergia le risorse del territorio, le eccellenze produttive italiane e le competenze scientifiche di giovani professionisti.
Obiettivo: diventare un catalizzatore di idee e soluzioni per il miglioramento dell’ambiente abitativo delle persone. Sono questi i valori che hanno spinto Watts Water Technologies a investire su questo nuovo centro di ricerca un importo superiore ai 500 mila euro.
Le innovazioni che verranno sviluppate a Rovereto riguarderanno le applicazioni relative agli impianti di riscaldamento e di condizionamento, con un’attenzione particolare alla centrale termica e alla distribuzione nelle reti.
Inoltre, sarà dedicata particolare attenzione allo studio sull’applicazione di materiali come ottone sinterizzato da polveri e polimeri speciali.
Altro campo di ricerca, sarà l’informatizzazione e la digitalizzazione delle soluzioni proposte. Comune denominatore sarà lo sviluppo di soluzioni che rendono più performanti gli impianti, con l’obiettivo di garantire l’ottimizzazione sinergica di efficienza e risparmio energetico, performance e impatto ambientale.
«L’apertura di questo centro di ricerca – sottolinea Fabrizio Fedrizzi, amministratore delegato di Watts Industries Italia – è una tappa importante nella nostra storia. Perché dà prova del nostro costante impegno per innovare e proporre prodotti e servizi in grado di anticipare le tendenze e soddisfare bisogni emergenti. La scelta di entrare a far parte di un BIC non è casuale: sono hub ad alto tasso di innovazione che rispecchiano la nostra vision. Mi auguro inoltre che possano nascere sinergie nuove e collaborazioni positive con altre realtà già presenti e, nel prossimo futuro, con l’Università di Trento».
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