Proprio nei giorni in cui avrebbe dovuto tenersi la 42a edizione di Mostra Convegno Expocomfort 2020 (17 – 21 marzo) abbiamo intervistato Massimiliano Pierini, Managing Director Italia del Gruppo Reed Exhibitions, da 18 anni alla guida della più importante manifestazione fieristica del settore HVAC&R.
«Abbiamo spostato la data di inizio di MCE e di BIE all’8 settembre» – ci dice Massimiliano Pierini, Managing Director Italia del Gruppo Reed Exhibitions – «con l’augurio che questa grave emergenza sanitaria sia rientrata ben prima di quella data e che torni la possibilità e la voglia di essere operativi. Ci auguriamo che MCE 2020 possa rappresentare il punto di un nuovo inizio per tutto il nostro settore e per questo motivo abbiamo fatto una speciale inserzione pubblicitaria sul Sole 24 Ore dal claim “Ripartiamo insieme”, proprio il 17 marzo che avrebbe dovuto essere il giorno di apertura di questa edizione, per sottolineare la forte volontà di ricominciare tutti insieme. La nuova datazione, a sei mesi di distanza dall’attuale emergenza sanitaria, dovrebbe essere sufficiente a garantire la regolarità dello svolgimento e una adeguata presenza di operatori da tutto il mondo. Pur non essendo stata una scelta facile, perché andiamo a inserirci in un calendario fieristico autunnale molto fitto, è stata comunque una decisione ponderata. Abbiamo innanzitutto consultato le autorità competenti e i grandi organizzatori, poi la scelta finale è toccata al Sindaco e a Fiera Milano che ci ha assegnato le nuove date dall’8 all’ 11 settembre. La prossimità con le vacanze estive potrebbe destare una certa preoccupazione, ma in considerazione del rallentamento a cui molte aziende sono costrette in questo momento, la chiusura estiva probabilmente sarà limitata. Attualmente in molte aziende e cantieri so che si sta continuando a lavorare, ovviamente nel pieno rispetto delle disposizioni sanitarie indicate nel decreto, a cominciare dalle distanze di sicurezza. Credo che sia giusto prendere tutte le precauzioni necessarie a fronteggiare l’emergenza e assicurare la salute dei lavoratori».
FILO DIRETTO CON GLI OPERATORI DEL SETTORE
«La nostra campagna di comunicazione “ Ripartiamo insieme #mcemoveontogheter” che si estenderà fino all’inizio di MCE è partita con un primo comunicato stampa [rilasciato il 18 marzo a questo link, ndr] con le dichiarazioni dei presidenti delle quattro associazioni storiche che ci hanno sempre supportato: Aicarr, Angaisa, Anima e Assistal.
A questo proposito, sono grato alle associazioni dei produttori e dei visitatori per il sostegno che ci danno. Ci rendiamo conto che settembre possa essere un mese non molto facile per alcuni comparti, ma dovendo decidere in breve tempo e inserendoci in un calendario molto fitto penso sia stata la scelta migliore anche per i cicli di produzione. Per il settore del riscaldamento può esser un po’ più penalizzante, ma negli ultimi anni la stagione invernale inizia sempre con un certo ritardo, a causa dei cambiamenti climatici in atto, quindi l’impatto negativo in questo caso viene ridotto. Inoltre, oggi la maggior parte delle aziende offrono gamme di prodotti complete, senza più quella marcata divisione tra caldo e freddo. Trovare un momento ideale per tutti, quanto lo storico posizionamento di marzo, è difficile ma l’importante è che i professionisti del settore, e soprattutto gli installatori, trovino la motivazione giusta per dedicare una giornata a visitare un evento ricco e completo come MCE. Ritengo che un operatore professionista interessato sia comunque disponibile a visitare un evento indipendentemente dal periodo dell’anno in cui viene proposto. Si tratta di valutazioni, le mie, ampiamente condivise con le aziende; in buona sostanza oggi, ogni momento, può essere quello buono per installare qualsiasi tipo di impianto, proprio in quanto c’è una divisione stagionale meno netta rispetto al passato.
Abbiamo inoltre verificato che le attività di incentive dei distributori non venissero programmate per il nuovo periodo di MCE e che quindi tutti avessero la disponibilità a venire in fiera. In più abbiamo anche potenziato tutte le iniziative programmate con i gruppi di acquisto e con Angaisa continueremo a organizzare i pullman, anzi il servizio verrà incrementato. Abbiamo anche prodotto un video “#mcemoveontogether” diffuso su tutti i social network e i canali digitali in cui siamo presenti e ci auguriamo che anche le associazioni e le testate di settore lo riprendano sui loro siti.
Tutto questo è pensato per far sì che questo semestre sia dedicato ad amplificare la promozione di MCE, intensificando le attività già avviate per garantire il massimo risultato di questa edizione nonostante lo spostamento della data e le difficoltà che tutti affronteremo in questo periodo, dopo il quale ci aspettiamo da tutti una gran voglia di ripartire».
UNA SCELTA LUNGIMIRANTE
«Quando abbiamo deciso di spostare le date era il 25 febbraio e abbiamo fatto una scelta di responsabilità, ma per come si sono sviluppate le cose sarebbe poi stata una scelta obbligata, quindi la nostra decisione è stata definitivamente accolta come atto di lucidità e di lungimiranza. Abbiamo ricevuto tanta solidarietà e appoggio, soprattutto dalle principali industrie italiane che ci hanno supportato fin da subito.
MCE è da sempre un grande momento di confronto per il mercato, ha fin dall’inizio accompagnato e rappresentato il settore e per tanta imprenditoria italiana ha costituito un momento di crescita, perché è cresciuta la fiera ma contemporaneamente al suo interno sono cresciute tante realtà italiane che ora sono ai vertici, e non solo nel nostro Paese. C’è una considerazione particolare da parte dell’industria italiana nei confronti di MCE, ma nel tempo la Manifestazione è diventata sempre più attrattiva anche per le industrie straniere e i mercati esteri, diventando un appuntamento fisso e, se vogliamo, imperdibile del comparto. Certo, oggi è strano pensare che dopo così tante edizioni quest’anno non si può svolgere proprio in questa settimana di marzo, ma torneremo forti come prima o più forti ancora».
L’IMPORTANZA DEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE
Senza alcun riferimento all’attuale emergenza sanitaria, per la quale non esiste nessun studio specifico, è comunque utile sottolineare anche l’importanza che possono avere gli impianti di climatizzazione nella qualità dell’aria negli edifici. Gli impianti potrebbero essere addirittura dei potenziali presidi sanitari, se sottoposti alle dovute procedure di progettazione, installazione e manutenzione.
«Sicuramente è così» – conferma Pierini – «la stessa AiCarr ha portato avanti per anni una battaglia per affermare questo concetto. Diventa ora più che mai fondamentale che un impianto di climatizzazione abbia certi requisiti qualitativi, soprattutto in luoghi pubblici delicati, ad esempio gli ospedali, come è fondamentale che tutte le normative strutturali e igieniche vengano rispettate. Questo sarà uno degli argomenti da analizzare per cogliere un insegnamento da questo momento di crisi, rispondendo con un’opportunità di sviluppo. Si può così creare un plusvalore per quelle aziende che vorranno adottare determinati standard, soprattutto per impianti installati nelle strutture rivolte alle grandi comunità, non solo ospedali, ma anche alberghi o centri commerciali. Non escludo che in futuro si possa organizzare un convegno ad hoc per affrontare questa tematica, che funga da stimolo per una maggiore consapevolezza nel settore».
CI SARANNO ANCHE OPPORTUNITÀ
Già a suo tempo il caso della legionella aveva aperto un grande dibattito che si tradusse poi anche in procedure impiantistiche per ottenere sistemi di climatizzazione salubri e non essi stessi causa di veicolazione di agenti inquinanti e patogeni.
«Al di là della legionella, che continua ad essere un problema se non vengono adottate le necessarie procedure di sanificazione, l’attuale emergenza può rappresentare uno spunto di riflessione interessante sulla qualità del clima interno. Più in generale, oltre ad aver imposto una modifica delle nostre abitudini lavorative e di vita, il superamento dell’emergenza vedrà nascere tante iniziative sociali e commerciali da sviluppare in futuro. Ci sarà sicuramente molta più attenzione a certi aspetti che abbiamo sempre ritenuto poco influenti e che in futuro verranno adottati come prassi frequente, pensiamo banalmente al solo gesto di disinfettarsi regolarmente le mani.
Finita questa crisi riscopriremo l’importanza di tante cose spesso date per scontate, perché essendosi diffusa così in fretta a livello globale sta coinvolgendo tutti indiscriminatamente, quindi impatterà notevolmente sulle abitudini di tutti noi».
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