Nella legge di bilancio viene inserito il limite dell’energia elettrica a 180€/MWh e una nuova tassa al 50% degli utili sulla media degli ultimi 4 anni in aggiunta ai tagli già gravanti sulle FER.
Il Governo ha dato attuazione al Regolamento UE che prevede un versamento straordinario per i produttori di energia elettrica da fossili, allargando il perimetro alle fonti rinnovabili di energia. Tale ennesimo provvedimento va ad aggiungersi al limite di 180€/MWh per i produttori da FER che non abbiano già subito dei tagli dai precedenti provvedimenti oggetto di impugnazione. Il settore delle rinnovabili quindi resta nel mirino del Governo e vede sommarsi i provvedimenti, largamente ingiusti e contestati dagli operatori, già assunti dal Governo Draghi a quelli appena inseriti nella nuova legge di bilancio. In particolare sembra evidente un rischio di doppia o addirittura tripla imposizione fiscale derivante dall’applicazione delle misure approvate.
Il Governo colpisce doppiamente le rinnovabili sia con il cap (‘tetto’) a livello di prezzi di vendita a 180 euro (che sembrerebbe peraltro sommarsi al già vigente cap a 65€/MWh per art.15.bis) che con l’extra-tassazione degli utili al 50%, sovrapponendo così due misure che sono concettualmente distinte e in contrasto tra loro in quanto con il cap ai ricavi vengono meno i presupposti per extra-profitti, perciò tale misura era stata pensata solo per il settore oil e gas che infatti non è soggetto al revenue cap. La misura relativa al prelievo fiscale straordinario a guisa di contributo solidaristico, calcolato sugli utili di impresa, all’art.14 del Regolamento del Consiglio dell’Unione Europea n.2022/1854, è riservata alle imprese operanti nei soli settori petrolifero, del gas naturale, del carbone e della raffinazione e non al settore rinnovabili come invece ha voluto il Governo italiano, unico tra gli Stati membri ad applicare tale prelievo alle FER.
Tra le associazioni di settore, l’ANEV esprime dissenso all’introduzione di queste ulteriori misure poiché immaginate come ulteriori e non sostitutive dei vari interventi ripetutisi contro le rinnovabili.
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