L’Anev chiede chiarimenti in merito all’attacco aperto nei confronti dell’eolico nel corso della puntata della fiction di Rai 1 “Imma Tataranni – Sostituto procuratore”.
L’Associazione Nazionale Energia del Vento ha chiesto un riscontro urgente alla RAI, in relazione alla puntata del 13 ottobre 2022, della fiction “Imma Tataranni – Sostituto procuratore”, nel corso della quale si è percepito un attacco esplicito nei confronti del settore eolico. Nel corso della puntata si dà una descrizione ritenuta errata e tendenziosa del un settore, come quello eolico, che è nella realtà foriero di benefici di natura ambientale ed economica, sempre più evidenti oggi, con la crisi energetica e climatica in atto.
Nello specifico, viene descritto un parco eolico molto vicino alle abitazioni, e questo non è veritiero, in quanto non è consentito dalla normativa attuale che non autorizza la realizzazione di impianti eolici in prossimità dei centri abitati, prevedendo una fascia di rispetto pari a sei volte l’altezza della torre di un aerogeneratore, considerando quindi l’attuale tecnologia una distanza pari a circa 500 m. È pertanto menzognero parlare di rumore molesto della turbina, che peraltro corrisponde solo all’attrito dell’aria con le pale eoliche e con la torre di sostegno e che le moderne tecnologie hanno ridotto al massimo.
Nella puntata della serie Irma Tataranni viene descritto l’impianto eolico come impattate sull’ecosistema e pericoloso per l’avifauna. Anche questa è una notizia falsa, perché vige l’obbligo per chi costruisce gli impianti eolici di effettuare degli studi sul territorio e di escludere le zone che interessano le rotte migratorie dei volatili. Secondo l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, l’eventuale impatto che potrebbe verificarsi con una turbina eolica, è inferiore a quello dovuto all’impatto degli uccelli con automobili, pali della luce e del telefono. Mentre, come sostiene il WWF, i benefici che il settore eolico porta a fauna e avifauna, in termini di lotta al cambiamento climatico, sono superiori, considerando che sulla base di più di 200 lavori scientifici, si evidenzia che a causa delle emissioni di gas serra alcune specie sono in declino fino al 90% e con insuccesso riproduttivo totale e senza precedenti.
Sulle tematiche dell’inserimento dell’eolico nel territorio vigono attualmente normative molto restrittive in ambito europeo e quelle italiane sono tra le più severe in assoluto in termini di vincoli, limiti ed enti coinvolti nei processi di autorizzazione. L’Anev, nel costante tentativo di armonizzare la presenza sul territorio di tale tecnologia, nel corso degli anni ha stretto collaborazioni fruttuose con le principali associazioni ambientaliste (Legambiente, Greenpeace, WWF) che hanno portato alla sottoscrizione di un protocollo di intesa che prescrive per tutti gli associati delle best practices relative all’installazione di impianti eolici, con restrizioni ancor più vincolanti rispetto alla normativa vigente. Ha istituito inoltre un “Osservatorio sull’Avifauna” che negli anni ha consentito di analizzare a fondo il comportamento di avifauna e chirotteri in relazione alla presenza di aerogeneratori con la finalità di minimizzare qualsiasi effetto nocivo non solo in termini di incidenti ma anche sui possibili effetti sulle rotte migratorie.
“Rimaniamo sgomenti di fronte a una narrazione simile da parte del servizio pubblico” ha commentato Simone Togni, Presidente dell’Anev “Viviamo nell’epoca dei cambiamenti climatici che stanno provocando catastrofi giornalmente, causando morti e incidendo sulla biodiversità. In tutto il mondo l’eolico è riconosciuto per i suoi benefici sociali e ambientali positivi perché produce energia pulita, a basso costo e aiuterà a svincolarci dal gas estero. Una descrizione così manipolata della realtà, non veritiera e faziosa, arreca un danno non solo al settore delle rinnovabili, ma anche agli utenti che fruiscono del servizio pubblico fornito dalla Rai”.
Lo sforzo continuo che quotidianamente operatori ed associazioni di settore svolgono non può essere vanificato da interventi disinformativi operati dal servizio pubblico. In conclusione sorprende che con questa puntata di Imma Tataranni, il servizio pubblico RAI invece di fare una corretta informazione sui temi così importanti come quelli delle rinnovabili, dell’energia eolica pulita e inesauribile e che non comporta danni sull’ambiente, si faccia tramite di un messaggio apparentemente fuorviante e privo di fondamento scientifico, a valle del quale ci auguriamo vengano presi provvedimenti in modo tale da riparare a quanto trasmesso ieri sera.
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