Normativa

La nuova Direttiva Europea 2020/2184

Criteri più stringenti per le sostanze inquinanti e l’introduzione di un approccio di monitoraggio basato sul rischio: queste le più importanti novità contenute nella nuova Direttiva Europea 2020/2184.

A più di vent’anni dalla precedente, la nuova Direttiva europea 2020/2184 sulla qualità dell’acqua destinata al consumo umano segna un importante traguardo. È infatti la prima legislazione ad essere varata a seguito di un’iniziativa dei cittadini europei, detta ICE, che permette ad un comitato di cittadini, in sette diversi Stati membri, di raccogliere almeno un milione di firme per invitare la Commissione europea a presentare una proposta di legge.  Lanciata nel 2012, Right2Water è l’iniziativa con la quale i cittadini europei richiedevano una normativa che sancisse il diritto universale all’acqua potabile e sicura e che ha portato nel 2020, con oltre 1 milione e mezzo di firme, all’approvazione della nuova Direttiva Europea 2020/2184.

Alla base della nuova direttiva c’è l’impegno per “la protezione della salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano, garantendone la salubrità e la pulizia, nonché il miglioramento dell’accesso alle acque destinate al consumo umano”. Quattro sono le linee di intervento previste e che devono essere recepite da ogni Stato membro entro due anni:

  • Incentivare il consumo dell’acqua di rubinetto e ridurre di conseguenza il consumo di plastica. Per fare ciò ogni Stato membro deve garantire la fornitura di acqua potabile all’interno e all’esterno di spazi pubblici e incoraggiare ristoranti e strutture simili alla fornitura di acqua a prezzi modici
  • Comunicare in maniera chiara e trasparente i dati relativi ai consumi idrici ed accrescere la fiducia dei cittadini
  • Imporre limiti più severi per i contaminanti tramite l’aggiornamento delle soglie e l’introduzione di nuovi parametri
  • Introdurre un approccio alla sicurezza basato sul rischio.

Da sempre l‘obiettivo di BWT è quello di rendere disponibile, in tutto il mondo, un‘acqua potabile di qualità, sicura e trattata localmente, creando delle Bottle Free Zone. Questo significa incentivare il consumo di acqua locale, filtrandola ed arricchendola con preziosi minerali, ed evitare così inutili trasporti, stoccaggi e smaltimenti. BWT presta particolare attenzione alla sostenibilità, alla responsabilità sociale e all‘uso attento delle risorse limitate per garantire alle generazioni future un mondo sicuro e vivibile. Questo è possibile solo educando i cittadini al rispetto per una risorsa preziosa come l’acqua.

Direttiva Europea 2020/2184: parametri e revisioni per materiali e contaminanti

Si è reso necessario un aggiornamento dei parametri e l’introduzione di alcuni nuovi, considerati anche i cambiamenti climatici ed i nuovi composti batteriologi. La Direttiva Europea 2020/2184 rivede infatti i parametri di controllo ed inserisce sostanze nuove, in precedenza non considerate, come PFAS, uranio e clorati. Tra i parametri di valutazione del rischio domestico c’è un importante nuovo parametro: la Legionella. Disciplinata dall’articolo 10 (comma 3, lettera e) che prescrive di “assicurare che siano effettuate efficaci misure di controllo e di gestione – proporzionate al rischio – per prevenire e contrastare l’insorgere di eventuali epidemie”. La Legionella Pneumophila è un bat­terio aerobio che vive nell’acqua e che, tramite l’inalazione di goccioline di acqua provenienti da un impian­to idrico contaminato, può causare all’uomo un’infezione con un quadro clinico anche molto critico con pol­monite acuta e rischio di mortalità superiore al 20%.

BWT ha sviluppato una gamma di prodotti come Allsil e sistemi di dosaggio Dosamat Duplex, per prevenire e contrastare la ricrescita di Legionella. Anche le componenti in piombo dovranno essere sostituite nei sistemi di distribuzione domestici esistenti, e dal 2024 la Commissione potrà integrare una metodologia per la misurazione delle microplastiche, anch’essere incluse nell’elenco di controllo. Entro il 2025 dovranno invece essere compilati gli elenchi positivi di sostanze, materiali e prodotti destinati al contatto con acqua potabile, sempre da parte della Commissione.

Di seguito un estratto di alcuni valori revisionati:

Tutti i materiali e prodotti a contatto con acqua destinata al consumo umano dovranno rispettare dei requisiti minimi, espositi di seguito:

  • Non compromettere la tutela della salute umana, direttamente o indirettamente
  • Non alterare colore, odore e sapore dell’acqua
  • Non favorire la crescita microbica
  • Non causare il rilascio in acqua di contaminanti in livelli superiori a quelli necessari allo scopo previsto per il materiale in esame

Un approccio basato sul rischio

L’introduzione di un approccio al monitoraggio è un altro dei punti di maggior rilevanza del Direttiva. Strutturato su tre livelli, il monitoraggio deve coprire tutta la catena di approvvigionamento “dal bacino idrografico all’estrazione, al trattamento, allo stoccaggio e alla distribuzione dell’acqua, fino ai punti in cui valori devono essere rispettati”. A tale proposito vanno segnalati i Piani di Sicurezza per l’acqua all’interno degli edifici: delle guide efficaci (destinati ai proprietari di immobile, ai gestori, agli amministratori di condominio, ai direttori sanitari) per monitorare e gestire le criticità che potrebbero insorgere all’interno degli edifici; ad esempio, in presenza di Legionella o Piombo. Per le strutture non prioritarie questa guida è già disponibile; per scuole, ospedali, Rsa, carceri e grandi strutture ricettive in genere (i cosiddetti edifici sensibili) è in fase di preparazione da parte del Ministero della Salute.