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Intervista ad ANICA: nuove competenze per l’impiantistica ITS e HVAC

Da sinistra: RITA GUARINO, consulente marketing di ANICA e titolare di Andromeda Marketing, società di consulenza marketing specializzata nel settore HVAC (Verona); JACQUES GANDINI, Segretario Generale di ANICA ed Amministratore Unico di Studio Gandini SRL, società di consulenza specialistica di direzione nel campo delle energie rinnovabili termiche ed elettriche (Legnago, VR); DAVID HERZOG, presidente di ANICA, CEO di HOVAL e Swiss Chamber Board Member (Zanica, BG); DAVIDE MARCATI, revisore dei conti ANICA, project manager di AN Camini (Zingonia di Verdellino, BG).

Abbiamo incontrato David Herzog, presidente di ANICA, con cui abbiamo parlato di riduzione delle emissioni di carbonio ed efficienza energetica, due dei grandi obiettivi della UE. Il Green Deal evidenzia la necessità di salvaguradare la competitività delle industrie ad alta intensità energetica. Muovendo da queste dinamiche, ANICA propone innovative attività di formazione.

Chi è ANICA?

ANICA è l’associazione italiana che promuove l’accrescimento delle nuove competenze necessarie per l’impiantistica del comfort e dell’industria. È un’associazione senza scopo di lucro che dal 1981 raggruppa alcune tra le più importanti aziende del mondo della climatizzazione in Italia. L’obiettivo è la divulgazione di know how, la formazione specifica degli operatori del settore e la diffusione di informazioni sul risparmio energetico attraverso la decarbonizzazione dell’edilizia e dell’industria. I principi ESG (Ambientali, Sociali e di Governance), insieme alle tendenze di digitalizzazione, stanno portando benefici significativi per le imprese e la società. Adottando questi approcci, le aziende possono meglio soddisfare i requisiti normativi, ridurre l’impatto ambientale e favorire l’innovazione, portando infine a una maggiore competitività e quota di mercato. L’associazione ANICA si impegna a contribuire a questi risultati attraverso infrastrutture tecnologicamente avanzate e corsi di formazione specifici, rendendo il know-how accessibile a un vasto pubblico.

Di quali aspetti dell’impiantistica termotecnica si occupa ANICA?

In un’ottica di decarbonizzazione del settore della climatizzazione a ciclo annuale degli edifici e dei processi industriali ANICA si rivolge al mondo delle rinnovabili termiche ed elettriche, offrendo supporti per tutti i segmenti e settori in cui tali tecnologie sono ancora poco impiegate. Ad esempio, il recupero di energia dagli scarti termici dei diversi processi industriali in moltissimi settori, quali l’alimentare, il farmaceutico, l’ospedaliero, il manifatturiero ecc. In buona sostanza proponiamo impianti ibridi o a pompa di calore accompagnati da una riqualificazione dei terminali di distribuzione dell’energia termica e frigorifera a maggiore efficienza e funzionanti a temperature moderate, che li rendano compatibili con i nuovi sistemi di generazione ad energia rinnovabile, così come già avviene nel mondo dei sistemi ibridi per le applicazioni residenziali già ampiamente diffusi ed accettati dal mercato come un’eccellente soluzione. Si prevede che a livello europeo la ristrutturazione edilizia e delle industrie impatterà nell’85% delle attività da qui al 2030-2050, il che richiederà una serie di soluzioni anche combinate tra tecnologie tradizionali a combustione e rinnovabili termiche ed elettriche.

Quali sono le soluzioni che ANICA propone?

La riduzione delle emissioni di carbonio e l’efficienza energetica degli impianti termici nell’industria rappresentano due obiettivi molto importanti per affrontare il cambiamento climatico e migliorare la sostenibilità ambientale e il Green Deal dell’UE sottolinea che la transizione verso un’economia più sostenibile deve salvaguardare la competitività delle industrie ad alta intensità energetica ed è riconosciuta come “indispensabile” per l’economia. Partendo da questi principi, focalizzandosi sugli usi termici nell’industria, risulta fondamentale per cogliere gli obiettivi UE applicare alcuni interventi su larga scala, quali ad esempio: sostituire le vecchie apparecchiature e tecnologie con soluzioni più efficienti dal punto di vista energetico, integrare fonti energetiche rinnovabili per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e le emissioni di carbonio associate, implementare nuove generazioni di sistemi di recupero del calore, come ad esempio quelli ottenibili tramite le ormai mature tecnologie HTHP (High Temperature Heat Pumps) applicate ai cascami termici per catturare e riutilizzare il calore residuo generato nei processi industriali oltre all’implementazione di sistemi di monitoraggio e gestione energetica.

A chi si rivolge ANICA principalmente?

Ci rivolgiamo a più attori della filiera. Il primo è sicuramente il socio ANICA che ha necessità di effettuare un percorso “prodotto – sistema – applicazione – servizi” in maniera veloce e competente. Per sistema intendiamo un insieme di prodotti che una volta messi insieme interagiscano in maniera efficiente per lo specifico scopo a cui il sistema stesso è destinato: va da sé che un impianto in ambito ospedaliero è molto diverso da quello per un edificio commerciale. Oltre ai soci, ci rivolgiamo a progettisti e installatori per evidenziare loro i vantaggi di un approccio integrato che offre loro soluzioni specializzate, efficaci e mirate in funzione del tipo di applicazione senza essere costretti ad assemblare pezzi acquistati separatamente. Se un installatore in cantiere riceve un bancale con tutti i componenti, evidentemente può ottimizzare moltissimo il suo tempo.  Inoltre, elemento importantissimo, c’è da considerare il tema dei servizi: gli impianti diventano sempre più complessi e dunque necessitano di maggiori competenze manutentive, operazione che risulta agevolato dal fatto di disporre di un sistema effettivamente integrato già in fase progettuale.