Nel settembre 2016, il centro irpino ha festeggiato la riapertura della propria scuola materna comunale, rinnovata radicalmente nella sua struttura e ora dotata di una centrale termica multi sorgente Vaillant. L’innovativa soluzione, unendo geotermia, solare e una caldaia a condensazione, garantisce all’intero edificio la climatizzazione e l’acqua calda sanitaria con costi di esercizio e un impatto ambientale estremamente contenuti.
IL CONTESTO
Considerando che San Sossio Baronia è un comune collocato a 650 m s.l.m. con una temperatura di progetto di -6°C ed una temperatura esterna media di 12.7ºC, riuscire a immagazzinare energia limitando, per quanto possibile, la dispersione di calore, rappresentava un aspetto non trascurabile.
Per ridurne il fabbisogno termico, l’intero edificio, suddiviso su tre piani con una superficie calpestabile di circa 400 m2 a piano, è stato ricoperto con un involucro termico che ne garantisce la coibentazione e sono stati sostituiti gli infissi con soluzioni moderne ad alte prestazioni.
Per i due piani superiori, tra i quali quello dedicato alle attività scolastiche, è stato poi scelto un impianto ad alta inerzia termica, una soluzione a pannelli radianti, in grado di garantire una migliore distribuzione del calore e maggiore confort termico all’interno della struttura. Per il piano inferiore, adibito a palestra e quindi caratterizzato da esigenze di riscaldamento differenti rispetto agli altri due, si è preferito invece l’utilizzo di ventilconvettori.
LA SOLUZIONE ADOTTATA
Per alimentare una rete così varia e diversificata, sia nella richiesta di riscaldamento sia di acqua calda, e soddisfare al tempo stesso gli ambiziosi obiettivi di efficienza energetica e impatto ambientale, la vecchia caldaia a basamento è stata sostituita da una centrale termica multi sorgente formata da due pompe geotermiche, un impianto solare a svuotamento e una caldaia a condensazione.
I tre generatori agiscono su un puffer a stratificazione che rende possibile estrarre acqua tecnica a diversi livelli di temperatura, per le diverse esigenze. Tutti i generatori sono in grado di lavorare sia sulla zona di alta temperatura sia su quella di bassa temperatura del puffer, favorendone la stratificazione e la capacità di soddisfare le richieste dell’utenza.
Per realizzare l’innovativa soluzione, sono state installate, per la prima volta in Italia, due pompe di calore geotermiche Vaillant flexoTherm exclusive Green iQ da 15 kW che lavorano in parallelo, alle quali si affiancano un impianto solare gestito da una stazione termica Vaillant auroFlow plus e una caldaia murale a condensazione Vaillant ecoBlock plus da 46 kW.
Per ogni pompa geotermica sono stati realizzati tre pozzi profondi circa 100 m, mentre l’impianto solare a svuotamento è formato da 4 collettori Vaillant auroTherm VFK. Il puffer è un Vaillant allStor exclusive VPS, che accumula dalle tre diverse fonti e alimenta le richieste termiche della struttura, con una zona diretta ad un temperatura di 45/50ºC e tre zone miscelate a 39ºC. L’acqua calda viene invece prelevata attraverso una stazione di scambio rapido Vaillant aguaFlow exclsuive dalla capacità di 35 l/min.
A ulteriore complemento di un progetto così ambizioso, pensato nel suo insieme nell’ottica della massima efficienza e sostenibilità ambientale, è infine stato installato un impianto fotovoltaico da 12 kW che rende l’edificio quasi del tutto energeticamente autosufficiente.
I PRIMI RISULTATI
Alla prova dei fatti, nei suoi primi mesi di funzionamento, il nuovo impianto della scuola materna comunale di San Sossio Baronia ha dimostrato di essere in grado di prestazioni addirittura superiori al previsto.
Un dato particolarmente significativo viene dalla lettura del mix di fonti utilizzate dal collaudo, nel settembre 2016, al gennaio 2017. Nonostante un inverno particolarmente rigido, con diversi episodi nevosi, la caldaia a condensazione ecoBlock plus è stata in funzione per un totale di sole 25 ore. Se si considera che l’impianto, viste le caratteristiche e la destinazione dell’edificio, è attivo praticamente 24 ore al giorno, ciò significa che le fonti rinnovabili, e in particolare le due pompe geotermiche flexoTherm exclusive Green iQ, da sole sono state in grado di garantire oltre il 95% del fabbisogno termico e di acqua calda sanitaria della struttura. Questo si è tradotto in pratica in costi e impatto ambientale molto limitati, che si ridurranno ulteriormente quando, con il procedere verso la bella stagione, il maggiore irraggiamento garantirà un contributo più significativo da parte del solare termico e del fotovoltaico.
Nelle foto, la scuola prima e dopo l'intervento, le soluzioni tecnologiche adottate e, infine, l'ing. Paolo Caputo, direttore lavori, e Giovanni De Cicco, installatore
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