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L’industria del freddo a grandi passi verso i refrigeranti del futuro

Numeri da record per il Convegno Europeo promosso dal Centro Studi Galileo e dall'Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo presso Mostra Convegno Expocomfort.

“Passaggio ai refrigeranti alternativi: impatto su impianti nuovi ed esistenti” è stato tra i più partecipati eventi della fiera MCE. 250 partecipanti, 4 continenti rappresentati, le principali istituzioni universitarie e le migliori aziende del settore.

Ha aperto l’incontro Marco Buoni, VicePresidente AREA, Segretario Generale ATF e Direttore Centro Studi Galileo, che ha riportato la preoccupazione di tutti gli operatori del settore: “L’aumento dei prezzi del refrigerante è visto positivamente dalla Commissione europea per velocizzare la transizione ai nuovi gas ma esiste una difficoltà oggettiva di approvvigionamento e ci sono pratiche scorrette di vendita dei gas”.

Il Presidente Assoclima Roberto Saccone, ha portato un messaggio di condivisione, da parte dell’industria della climatizzazione, del percorso di phase down dei refrigeranti dannosi che i Tecnici del Freddo stanno affrontando con tenacia. Non ha nascosto tuttavia le difficoltà oggettive che l’industria sta vivendo “per le macchine a espansione diretta di media e grande potenza (VRF) e per le apparecchiature idroniche di potenza medio-piccola non è ancora disponibile una componentistica omologata per l’utilizzo dei nuovi fluidi che consenta di rispettare i parametri di efficienza obbligatori dal 1° gennaio 2018.”

Il simposio è stato diviso in due sessioni coordinate dai Professori Alberto Cavallini, Università di Padova, Ennio Macchi, Politecnico di Milano e Marco Masoero, Politecnico di Torino. Numerosi gli interventi in cui sono stati sottolineati importanti aspetti come le criticità attuali e future e gli adeguamenti necessari nel brevissimo termine.

Le criticità provocate da questo repentino cambiamento portano a penalizzazione delle prestazioni dovute all’utilizzo di nuovi gas, ai problemi di aumento dei costi e di approvvigionamento. È stato sottolineato più volte come sul mercato vi sia carenza di R410A, il gas refrigerante per condizionatori e pompe di calore, molto utilizzato nel nostro paese e meno nel nord Europa; questo prodotto infatti dall’inizio del 2018 è sempre meno disponibile per via delle quote imposte dalla normativa sui gas fluorurati ed ancora oggi occupate dai gas ad alto GWP R404, R507 che con un opuscolo le 4 associazioni AREA, ASERCOM, EPEE e EFCTC hanno con forza invitato ad eliminare.

Queste condizioni impongono un’evoluzione dell’intero settore verso gas refrigeranti naturali (come CO2 e propano) o verso altri fluidi sintetici con basso GWP. Naturalmente questi fluidi ‘nuovi’, come ad esempio R448A, R449A, R452A ed R32, possono avere delle prestazioni inferiori rispetto ai più diffusi HFC, motivo per cui anche i produttori di impianti dovranno necessariamente riuscire ad adattare le proprie produzioni per realizzare impianti che ottimizzino l’efficienza e che utilizzino i nuovi fluidi refrigeranti a basso potenziale.

Prossimo appuntamento a giugno 2019 al Politecnico di Milano per il XVIII Convegno Europeo.

 

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