Le imprese produttrici sono distribuite in tutto il territorio nazionale con prevalenza in Lombardia con un 37,3% di presenza, in Emilia Romagna con un 18,60%, e in Veneto con un 15,40% di concentrazione. Delle 170 imprese, 25 fatturano più di 40 milioni di euro all’anno, circa 31 realtà tra i 10 e i 40 milioni di euro e la porzione rimanente fattura per meno di dieci milioni annui.
La collaborazione di alcuni docenti di grandi atenei come Università Cattolica, SDA Bocconi, Università di Ferrara, Università di Strasburgo e Politecnico di Milano assieme all’Ufficio studi Anima e Atradius, tra le società d punta nel settore dell’assicurazione dei crediti, fideiussioni e recupero crediti, ha permesso di aggiornare l’indagine settoriale.
“Il trend evidenziato all’unisono da tutti gli imprenditori è che c’è sempre più richiesta di qualità e di marca, più che del prezzo. – dichiara Carlo Banfi, Presidente Assopompe – Affidabilità e qualità è un tema di prodotto più servizio, non solo di prodotto. Il servizio è inteso come post vendita, quindi manutenzione e assistenza, ma sempre più si cerca un servizio a 360°, quindi anche in fase di prevendita. Un altro elemento chiave, comune a tutti, è la vicinanza al cliente, frutto di un legame più forte con i fornitori. Si ha sempre più bisogno di avere informazioni integrate sull’end user”.
Le pompe italiane vengono richieste in tutto il mondo, il 41% in Europa, mentre l’Oriente attira il 25,8% di quel che viene prodotto. Il continente africano è un buon mercato, pari all’8,1%, così come l’America del nord, 9,8%, e del sud, 6,1%. L’Italia è il quarto esportatore di pompe verso la Russia a livello mondiale, dopo Germania, Cina e Ucraina.
Dal punto di vista finanziario, l’indice di liquidità delle imprese produttrici è molto buono, non ci sono problemi di equilibro finanziario. Nell’ultimo biennio i risultati delle imprese sono piuttosto simili nei tre ambiti di attività (civile, industriale, oil&gas), ma i trend osservati sono radicalmente divergenti. Risalta, in particolare, la forte perdita di redditività patita nella filiera oil&gas e si osserva che nel 2014, le imprese che hanno investito di più sono state quelle della filiera civile.
La pubblicazione può essere richiesta tramite il sito www.assopompe.it.
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere