In base alle rilevazioni di Aqua Italia, Associazione Costruttori Trattamento Acque Primarie, il settore degli “Impianti e apparecchiature per le acque primarie civili”, dopo anni di situazione stagnante, vede segnali di ripresa sia nei numeri della produzione che nel clima in generale. I dati riflettono, e in alcuni casi superano, l’andamento dei settori affini. Segnali contrastanti, invece, per il settore degli “Impianti e apparecchiature per le acque primarie industriali”.
Per quanto riguarda gli impianti e le apparecchiature per le acque primarie civili, un esempio – sottolinea Aqua Italia – è dato dal comparto dell’edilizia, un evidente traino per gli impianti di questo tipo, che dopo anni difficili ha visto nel 2016 un’inversione di tendenza. Inoltre, anche il mondo delle ristrutturazioni ha influito positivamente grazie a tassi di interesse bassi e agli incentivi sull’efficienza energetica, oltre ad un ritrovato clima di fiducia da parte degli italiani e degli imprenditori.
ALCUNI DATI
Produzione in aumento (+1,6%) e crescita delle esportazioni (+2%) decretano un anno pienamente positivo. Ripartono gli investimenti con una crescita del 1,9%, mentre l’occupazione rimane invariata rispetto all’anno precedente. Per il 2017 il settore prevede una crescita degli investimenti, a dimostrazione della spinta che i protagonisti del settore vogliono imprimere alle aziende, e un sostanziale consolidamento della crescita, in caso di conferma degli incentivi per l’efficienza energetica.
SEGNALI CONTRASTANTI DAL SETTORE INDUSTRIALE
Meno entusiasmanti i dati del settore “Impianti, apparecchiature e prodotti per acque primarie industriali” dove si registra una leggera crescita della produzione (+0,5%) mentre le esportazioni rimangono stabili sul livello dell’anno precedente. Va ricordato che il timido aumento è per lo più dovuto all’aumento dei prezzi causato dall’incremento del costo delle materie prime sommato al calo del valore del dollaro più che a un reale aumento della domanda.
Il comparto industriale interno soffre ancora le difficoltà subite negli ultimi anni che hanno portato molte aziende a delocalizzare la produzione, a ridurla, se non a chiuderla, minimizzando gli investimenti impiantistici e quindi riducendo la domanda interna.
L’occupazione si conferma sui livelli del 2016 e e non sono previsti cambiamenti per il 2017. Segnali postivi per l’anno corrente arrivano dagli investimenti e dalle stime di aumento del valore della produzione (+3,5%) e delle esportazioni (+0,6%).
Nel complesso si colgono segnali contrastanti che inducono alla prudenza e indicano che la strada della risalita, per questo settore, è ancora ripida.
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