Il Gruppo Roca ha avviato un progetto pilota nell’ambito di un piano globale di audit del ciclo idrico a Settat (Marocco) ed Eskisehir (Turchia), in collaborazione Veolia Water Technologies Ibérica.
Si tratta di due luoghi chiave che ospitano gli impianti dedicati alla produzione della porcellana e dei rubinetti, due tra le manifatture che impiegano il maggiore consumo d’acqua, situate in due zone segnate da una crescente siccità. In questo progetto, la sfida per il Gruppo Roca è il raggiungimento di due obiettivi ben definiti: aiutare a ridurre lo stress idrico nelle aree in cui opera e preservare l’acqua ottimizzandone l’impiego. L’obiettivo è ambizioso e per questo motivo il ha scelto di affidarsi alla consulenza della filiale spagnola di Veolia Water Technologies, azienda di riferimento nella fornitura di impianti e soluzioni per il trattamento delle acque reflue e di processo. La collaborazione ha permesso di definire e mettere in atto una strategia circolare, applicata al consumo di acqua negli impianti produttivi. L’intera filiera verrà riformulata, così da ridurre il consumo di acqua in tutte le sue fasi: evitando di utilizzare fonti d’acqua dolce quando non è strettamente necessario; riciclandola; digitalizzando e controllandone l’uso; isolandola; quantificandola e dandole un valore; raccogliendo e adeguando la sua qualità ad ogni uso per ricominciare il ciclo. In altri termini, il progetto si basa sul sistema delle 6 R: Riutilizzo, Riciclo, Recupero, Rigenerazione, Rifornimento e, di conseguenza, Riduzione del consumo di acqua dolce. Roca è una società consapevole e attiva nei confronti dell’ambiente e delle risorse che utilizza. Per questo motivo sviluppa tecnologie e materiali sostenibili, che consentono di risparmiare acqua ed energia, riducendo l’impronta ambientale che possono generare i suoi prodotti e il loro uso. Il Gruppo Roca (Roca Group) promuove inoltre iniziative di solidarietà come “We are water foundation”, con l’obiettivo di contribuire alla risoluzione dei problemi derivanti dalla mancanza di acqua e di servizi igienico-sanitari nel mondo. In seguito all’avvento della guerra in Ucraina la fondazione si è anche mobilitata con la campagna #WarMeansNoWater, una raccolta fondi per garantire il benessere di 8mila persone fornendo loro accesso a servizi igienico-sanitari.
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