Alla recente riunione del COP28 svolta a Dubai si è trattato di problemi ambientali e dell’aumento delle temperature, che in futuro potrà portare a serie conseguenze ambientali. Pierfrancesco Fantoni, tra i docenti più esperti del Centro Studi Galileo, risponde a un quesito sui problemi ambientali e uso dei gas refrigeranti.
Oltre ai combustibili fossili, anche i gas refrigeranti sono inquinanti e dannosi in tal senso?
Molti gas refrigeranti oggi utilizzati, ma non tutti per fortuna, sono capaci di provocare seri danni all’ambiente per quanto riguarda il cosiddetto “effetto serra”, ossia proprio l’innalzamento delle temperature medie ed i conseguenti cambiamenti climatici.
Tra le sostanze più dannose troviamo i refrigeranti idrofluorocarburi (HFC) come l’r410a, l’r407c, l’r404a, l’r134a il cui impiego in futuro deve essere sempre maggiormente ridotto, per questo motivo, a seguito delle disposizioni normative emanate dall’unione Europea. Il loro impatto sull’ambiente è di migliaia di volte più negativo rispetto a quello dell’anidride carbonica.
Altri refrigeranti di più recente comparsa, come le idrofluoroolefine (HFO), risultano avere effetti negativi sull’ambiente, in termini di effetto serra provocato, molto inferiore.
Anche i gas refrigeranti cosiddetti “naturali” (come, ad esempio, gli idrocarburi) presentano effetti inquinanti molto contenuti.
Infine citiamo l’ammoniaca (R717), l’unico gas refrigerante che non presenta alcun effetto negativo in termini di aumento delle temperature terrestri.
a cura di: Pierfrancesco Fantoni
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