Esperto Risponde

Fumi di scarico per il recupero di calore

Pierfrancesco Fantoni, tra i docenti più esperti del Centro Studi Galileo, risponde a un quesito sui fumi di scarico.

Nelle caldaie a condensazione si utilizzano i fumi di scarico per il recupero di calore. Da che cosa sono formati i fumi?

Quando avviene una combustione i prodotti che si ottengono, oltre naturalmente all’energia termica, sono comunemente chiamati fumi. Essi sono costituiti da anidride carbonica (CO2, gas incolore e dall’odore acidulo), anidride solforosa (SO2, un gas dall’odore pungente, soffocante, più denso dell’aria e dannoso per gli organismi animali e vegetali), vapore d’acqua, vari ossidi di azoto (NOx) e azoto molecolare (N2, gas incolore e inodore).

Nel caso in cui la combustione non avvenga completamente (ossia in difetto di aria) si ha la formazione anche di monossido di carbonio (CO, gas incolore, inodore, meno denso dell’aria e tossico poiché, se respirato, può andare ad ostacolare il trasporto di ossigeno nel sangue di un individuo).

Nel caso in cui il combustibile sia gassoso, il volume dei fumi secchi che si produce a seguito della combustione dipende dalla quantità di CO2 che si produce dalla combustione di 1 m3 di gas e dalla percentuale di CO2 nei gas combusti.

Nelle caldaie a condensazione si riesce a recuperare il calore latente di vaporizzazione che il vapore d’acqua presente nei fumi può restituire se fatto condensare.