Fonti rinnovabili come fotovoltaico, solare termico, geotermia sono i tre vettori tecnici e tecnologici per acquisire energia in forma green, con una connotazione che li distingue e che li rende applicabili in modalità e contesti differenti. L’elettrificazione che dovrebbe ridurre il ricorso alla combustione per il riscaldamento e l’ACS ci spinge nella direzione del pannello fotovoltaico, ma allo stesso tempo essa comporta sempre più il ricorso all’accumulo. Il punto è comunque delicato: nell’economia complessiva della valutazione stanno tre diversi fattori che pesano nella scelta in maniera significativa. Il primo è il quantitativo di energia utilizzabile immediatamente e direttamente, il secondo è il costo iniziale di impianto e il terzo è il costo manutentivo.
Le fonti rinnovabili nelle comunità energetiche
Nel caso del fotovoltaico il tema dell’energia che viene utilizzata da chi installa è determinante, perché l’energia rimessa in rete è sempre stata un punto debole della questione, in quanto non adeguatamente remunerata: oggi il mondo delle comunità energetiche sta aprendo il campo a un uso più “razionale” dell’energia prodotta con un utilizzo in loco che avvantaggia sia l’adozione del sistema in termini di ripartizione sia dei costi iniziali sia dei benefici. Quello delle comunità energetiche è un tema che sta creando condizioni di facilità di accesso al fotovoltaico perché è da un lato incentivato e dall’altro svincolato da una logica impiantistica vincolata e apre a modalità condivise di investimento e di beneficio. Certo, rimane il punto che la domanda di energia spesso è decisamente superiore in momenti di utilizzo in cui la disponibilità di energia prodotta direttamente dal pannello fotovoltaico è più bassa, come gli orari serali o il periodo invernale, ma anche su questo fronte la crescita del mercato delle batterie sia da un punto di vista quantitativo sia per la creazione di prodotti su taglie differenti e modulari apre a nuove prospettive: l’utilizzo di pannelli solari nell’ambito di una comunità energetica unito alla presenza di sistemi di accumulo e stoccaggio dell’energia crea una combinazione felice per guardare positivamente a questa soluzione.
Fonti rinnovabili: solare termico
Il mondo del solare termico è anch’esso in crescita, anche se in forme diverse e con connotazioni e collocazioni su taglie e tipologie applicative differenti: in primo luogo è evidente anche in questo caso che l’aspetto della quantità di energia termica potenziale utilizzabile è legato alla presenza di accumulatori, boiler, che sono al centro della “redditività” del sistema. Infatti anche qui abbiamo nella maggior parte dei casi una discrepanza fra il momento di produzione e il momento di utilizzo dell’energia termica, che può essere risolto dall’accumulo. Questo però richiede una disponibilità di spazi dedicati, la creazione di una centrale termica che non si combina con tutte le situazioni applicative, ma solo con alcune spesso già predisposte allo scopo e quindi più tipiche di nuove installazioni in edifici progettati e costruiti “includendo” questa opzione energetica. La crescita prevista delle pompe di calore nel mercato è sicuramente collegabile a questo modello di impianto, anche per le sue componenti collaterali come la produzione di acqua calda sanitaria, ma anche in questo caso la complessità impiantistica è tale da determinare uno spazio preciso per l’adozione di questa soluzione.
Fonti rinnovabili: geotermia
La geotermia è la dimensione progettuale e installativa più complessa, anche se è considerata nei casi in cui si riesce ad applicarla la più interessante delle fonti rinnovabili perché è quella che si basa su una sorgente energetica costante e quindi non soggetta alle caratteristiche del consumo asincrono rispetto alla produzione. Essa ha appunto una forte rilevanza in termini di costi iniziali, perché si basa sul reperimento di una risorsa attraverso un’architettura di sistema che deve pescare acqua in condizioni non sempre facili e con costi che sono sostenibili al di sopra di una certa soglia di utilizzo. Installazioni geotermiche sulle abitazioni più piccole, pur essendo particolarmente gratificanti una volta in esercizio, faticano ad arrivare ad un ammortamento in tempi rapidi perché i costi di strutturazione sono decisamente importanti. Un quadro stimolante, per chi progetta e installa, perché richiede una sempre maggiore attenzione a scegliere in modo consapevole calcolando l’insieme di costi iniziali complessivi e benefici sul lungo periodo.
Utilizzo efficiente ed efficace delle fonti rinnovabili
La questione dell’efficacia energetica raggiungibile attraverso le fonti rinnovabili è sempre aperta e nulla può essere considerato conclusivo, a fronte dell’evoluzione tecnologica e dell’integrazione fra mondo dell’elettricità, dell’idraulica e della termodinamica. Ma una considerazione va fatta: qualsiasi fonte rinnovabile diventa efficiente nel tempo se la sua scelta corrisponde a una logica di impianto di utilizzo dell’energia e a una modalità progettuale, installativa e manutentiva che abbia massimamente a cuore l’efficienza dell’impianto utilizzatore. Non è consumando più energia rinnovabile infatti che raggiungiamo gli obiettivi di sostenibilità, ma producendo e consumando sempre meno energia perché l’utilizzo che ne viene fatto è efficiente ed efficace. In questo è coinvolto a pienissimo titolo il termoidraulico competente, che spinge per una soluzione integrata non tanto e solo in termini di tecnologie, quanto di esiti economici, perché valuta in modo coerente qual è la miglior sorgente rinnovabile in rapporto all’utilizzo e fa sì che sorgenti e utilizzi marcino nella stessa direzione, quella della diminuzione complessiva dei costi.
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