Pierfrancesco Fantoni, tra i docenti più esperti del Centro Studi Galileo, risponde a un quesito sul fattore termico.
Che cos’è il fattore termico?
La quantità di energia termica presente in un ambiente si può sostanzialmente suddividere in due diverse componenti: la parte latente e quella sensibile. La prima è legata alla quantità di umidità presente in ambiente, mentre la seconda è legata alla temperatura esistente in quell’ambiente. Comunemente queste due componenti vengono chiamate, rispettivamente, calore latente e calore sensibile.
Il fattore termico è un parametro, privo di unità di misura, definito dal rapporto tra il calore sensibile e l’energia termica complessiva (ossia la somma del calore latente e di quello sensibile). Più il suo valore si avvicina a 1, maggiore è l’apporto di calore sensibile, provocato dalle elevate temperature dell’ambiente. Al contrario, più il suo valore si avvicina a 0 maggiore è la componente latente presente in ambiente, ossia quella provocata da un elevato tasso di umidità piuttosto che da elevate temperature. Ad esempio, il fattore termico risulta avere un basso valore in ambienti molto affollati, dove il processo di respirazione degli occupanti provoca l’emissione di aria ricca di vapor d’acqua, o dove vi è una produzione interna di molta umidità a seguito di lavorazioni o attività.
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere