Volendo fare un quadro dell’andamento della distribuzione ITS dall’inizio della pandemia, la tenuta del comparto si è consolidata a partire dalla seconda metà del 2020, con variazioni positive rilevate su base mensile e che hanno contribuito a rendere il consuntivo 2020 (-5,89% rispetto al 2019) meno grave di quanto ci si potesse aspettare.
Per quanto riguarda le classi di fatturato, le aziende della distribuzione ITS che hanno retto meglio l’impatto dell’emergenza pandemica sono state quelle che si collocano nelle fasce medio-alte in termini di fatturato annuo; quindi fra 8 e 13 milioni di euro, tra 13 e 20, tra 20 e 40 e sopra i 40 milioni. Nel 2020 il decremento generalizzato e più o meno marcato dei fatturati è stato però accompagnato da un sostanziale mantenimento della redditività. Questo trend positivo è proseguito e si è anzi accentuato nei primi nove mesi del 2021.
In base ai dati dell’Osservatorio Vendite Angaisa, che censisce e analizza i dati vendite mensili di oltre cento aziende della distribuzione ITS, il confronto fra il periodo gennaio/settembre 2021 e gennaio/settembre 2020 ha fatto registrare un +35,47%, mentre il confronto con i primi nove mesi del 2019 è a sua volta decisamente significativo, con un incremento pari al +23,35%. Il trend positivo è stato confermato nel mese di settembre da un incremento del +27,23% rispetto al settembre 2020, mentre il terzo trimestre 2021 si è chiuso con un +18,5% rispetto al terzo trimestre del 2020.
Le previsioni di chiusura del 2021 per la distribuzione ITS, stimate sulla base dell’Osservatorio Angaisa “Scenari prospettici”, ipotizzano una crescita dei fatturati pari al +20,97%, rispetto al 2020. Dopo questo notevole rimbalzo, questo anno e il prossimo dovrebbero essere di assestamento, con un +5,26% nel 2022 e un +1,84% nel 2023.
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