Aqua Italia ha presentato i dati della ricerca Open Mind Research 2018 sulla propensione al consumo di acqua del rubinetto, trattata e non, in Italia.
Su un campione di 2000 individui maggiorenni e rappresentativi della popolazione italiana, si evince che il 73,7% della popolazione italiana ha bevuto acqua del rubinetto (trattata e non) negli ultimi 12 mesi. Un trend positivo con un tasso di crescita sul 2014 di oltre il 10%.
Tra tutti coloro che la bevono il 44% dichiara di farlo sempre o quasi sempre. I motivi che spingono gli italiani a berla sono la comodità (31,4%), seguita dal gusto (24,3%) e dal minor costo rispetto all’acqua in bottiglia (19,2%). Tra i residenti del nord-est si riconferma la maggiore penetrazione di chi la beve sempre o quasi sempre (61,1%) mentre al sud e in Sicilia si rileva la più alta percentuale di chi la beve raramente o mai (47,7%).
Nel 22,1% dei casi si rileva la presenza di almeno un sistema di affinaggio dell’acqua (trend in crescita del 22% rispetto al 2016).
Inoltre, si è indagato su quanto gli italiani siano propensi a bere acqua trattata del rubinetto fuori casa. Il 23,7% degli intervistati la beve negli esercizi commerciali e il 50,8% la berrebbe se gliela offrissero.
CHIOSCHI DELL’ACQUA
Si è anche chiesto quanti conoscano il servizio offerto dai Chioschi dell’acqua che mettono a disposizione dei cittadini acqua potabile trattata o non trattata, refrigerata o addizionata di anidride carbonica. Il 67,9% conosce questa possibilità (in aumento di quasi un punto percentuale sul 2016) e nel 48,4% dei casi il comune di residenza offre il servizio. L’interesse e il consumo dell’acqua distribuita con i Chioschi riguarda il 49% di chi consuma abitualmente acqua del rubinetto e circa il 42% di chi ne fa un uso sporadico.
Inoltre, si sottolinea che il 56,3% della popolazione che ha un sistema di affinaggio nella propria abitazione, vive in un comune nel quale vi sono le casette dell’acqua (media 48,4%).
Per la prima volta, infine, si è indagato sulla preoccupazione degli italiani nei confronti della presenza di sostanze contaminanti nell’acqua del rubinetto. Il 34,7% si è dichiarato estremamente preoccupato e il 55,5% abbastanza preoccupato.
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