L’innovazione tecnologica ha segnato l’evoluzione dei condizionatori split e multisplit. Dal vecchio, rumoroso ed ingombrante condizionatore fino ai moderni, sofisticati ed eleganti modelli di oggi. Silenziosi e in grado di fornire un elevato livello di comfort, sono anche arricchiti da innumerevoli funzioni digitali, in termini di connessione e integrazione.
Con internet si sono sviluppate la connettività, la condivisione e si sono moltiplicati nuovi modi di comunicare, di acquistare, vendere e di pianificare qualsiasi tipo di attività. Con l’avvento degli smartphone succede che comodamente seduti in poltrona, possiamo accedere ad un’infinità di dati e informazioni, configurare parametri di funzionamento legati al nostro vivere quotidiano e pianificare attività, sia professionali sia ludiche. Queste innovazioni hanno avuto un inevitabile impatto positivo sulla qualità degli ambienti in cui viviamo. Agli inizi degli anni ’90 Bill Gates, durante la presentazione di una versione di MS Windows, introducendo un nuovo concetto di interattività e di connessione globale, affermò che nel giro di uno, al massimo due decenni, l’elettrodomestico principale nelle famiglie sarebbe stato il personal computer. Pensandoci ora, ci accorgiamo di quanto sia stato cauto in questa affermazione che, ai tempi, fu accolta con una buona dose di scetticismo ed ironia.
Per quanto riguarda il comfort domestico, inteso come miglioramento dell’ambiente in cui si vive, le linee di sviluppo si sono distinte negli anni attraverso i settori riguardanti efficienza, silenziosità, design e funzioni aggiuntive. L’evoluzione e la proiezione verso il futuro hanno riguardato l’efficienza degli elettrodomestici, la connettività delle apparecchiature elettroniche, la silenziosità negli ambienti domestici ed ovviamente il miglioramento della qualità del clima residenziale. Ambienti controllati dal punto di vista della temperatura ambiente, dell’umidità relativa e del ricambio aria. Questi tipi di controllo erano già utilizzati per ambienti di lavoro, commerciali e produttivi. La tecnologia è stata portata a livello domestico ed accessibile alla maggior parte degli utenti.
Il mercato dei condizionatori split e multisplit in Italia
L’Italia risulta essere, da tempo, il principale mercato per quanto riguarda la climatizzazione residenziale e commerciale. Il dato è testimoniato dalla presenza massiccia di tutti i player a livello mondiale provenienti soprattutto dal Far East a cominciare dai colossi giapponesi, passando per le multinazionali coreane per arrivare a quella che, attualmente, risulta essere la forza emergente e inarrestabile del mercato. Stiamo parlando dei giganti della produzione mondiale, i produttori cinesi. Infatti, ormai da qualche anno, il baricentro del potere, economicamente parlando, di questo mercato si è spostato, appunto, in Cina. Anni fa, complice la mano d’opera a basso costo disponibile in grandissima quantità, i principali produttori americani ed europei, spostarono laggiù le loro produzioni. In pochi anni, la tendenza si allargò anche alle aziende giapponesi e, per ultime a quelle coreane. Il risultato è che quello che avrebbe dovuto essere (con una valutazione superficiale) un grandissimo sito semplicemente produttivo, ha acquisito il know-how e le capacità di industrializzazione che, unite a una potenza economico-finanziaria inarrivabile, hanno trasformato quel paese nella sede dei nuovi leader del mercato.
I grandi produttori cinesi hanno, inizialmente, intrapreso e cavalcato il mercato OEM, producendo per altre aziende che non avevano più la competitività necessaria per restare sul mercato con produzioni autonome. Successivamente hanno creato una rete di distribuzione a livello mondiale utilizzando dei distributori esclusivi dislocati in tutte le principali nazioni. Infine, hanno compiuto il passo finale, presentandosi in prima persona, sui mercati che avevano approcciato con la logica della distribuzione esclusiva. Attualmente, se vediamo il caso Italia, le realtà emergenti fanno capo a gruppi produttivi cinesi. L’espansione di queste aziende passa, anche facilmente, da logiche di acquisizioni per le quali vengono acquistate aziende nostrane che possiedono know-how e capacità che, oltre che essere distintive dell’azienda stessa a livello europeo, possono contribuire a un ulteriore crescita e sviluppo del mercato interno cinese.
L’indotto di mercato dei condizionatori split e multisplit
A livello di volumi, come già detto, il mercato italiano dei condizionatori split e multisplit presenta un valore che oscilla da un sell out di 1.600.000 a 1.800.000 pezzi l’anno, con punte che sfiorano i 2 milioni di pezzi negli anni con situazioni climatiche particolarmente favorevoli. Questa base di mercato ha incentivato l’indotto che ruota intorno alla vendita del prodotto e, tra le altre cose, ha sicuramente arricchito l’offerta nelle nuove abitazioni delle predisposizioni all’impianto di condizionamento. Ogni nuova abitazione prevede la predisposizione all’impianto di climatizzazione; in aggiunta, la nuova classificazione energetica fa sì che, per ottenere il più alto livello di efficienza, sia indispensabile l’installazione di impianti di ventilazione. Abbiamo così impianti con prodotti più silenziosi, più efficienti, con un design migliorato e ricercato e con un minor impatto ambientale rispetto al passato. Il cambio di refrigeranti negli anni dovrebbe portare a una sensibile diminuzione delle emissioni in atmosfera, oltre alla diminuzione dei consumi elettrici grazie alla maggior efficienza. Le emissioni sonore hanno raggiunto livelli prossimi al silenzio con valori eccellenti e difficilmente migliorabili.
Come migliorare la climatizzazione
Dal punto di vista prestazionale, i centri di ricerca dei maggiori produttori sono sempre alla ricerca di nuove opportunità di inserimento di nuovi fluidi frigoriferi con caratteristiche legate al miglioramento prestazionale in parallelo al minor impatto ambientale possibile. L’aumento di efficienza degli edifici abitativi stessi permette alle apparecchiature stesse di diminuire sensibilmente il livello di energia assorbita necessaria all’utilizzo. Ciò genera anche un aumento del rendimento a parità di potenza assorbita. Nell’ottica di un ulteriore incremento prestazionale potremmo pensare che la tecnologia del VRF (sistemi a volume di refrigerante variabile), dedicata oggi in buona parte al settore terziario ed industriale, possa in futuro essere utilizzata anche su sistemi con potenzialità inferiore ai 12 kW.
Ad oggi questo limite è sfiorato da alcuni produttori, ma si può ragionevolmente pensare che, in futuro si possa estendere questa tipologia di controllo e funzionamento anche su sistemi destinati alla climatizzazione residenziale, magari partendo da sistemi che gestiscono un minimo di tre unità interne. L’operazione dovrà inevitabilmente essere accompagnata da un adeguamento dei costi in riferimento alla nuova utenza interessata, aprendo però nuovi mercati e alzando il livello qualitativo del settore. Altro aspetto che sarà sicuramente oggetto di adeguamento tecnologico e prestazionale è quello legato all’integrazione del controllo climatico con la ventilazione ed il ricambio aria. Attualmente, nella maggior parte dei casi, i due sistemi sono separati e distinti.
In passato, a livello residenziale, vi sono stati tentativi di integrazione dei sistemi, basati soprattutto sull’immissione di aria fresca dall’esterno attraverso la mandata di apparecchi di condizionamento, si trattava per lo più di un’integrazione alla normale climatizzazione con un apporto comunque minimo al ricambio d’aria in ambiente. L’introduzione di un apparecchio a livello residenziale che possa climatizzare e garantire il ricambio aria nello stesso momento potrebbe risolvere non pochi problemi a livello di qualità dell’aria e ricambio. Il problema è far convivere le due funzioni negli spazi consentiti dall’attuale spazio disponibile in ambiente residenziale ove non esista la possibilità concreta di utilizzare controsoffitti.
Climatizzatori di design
Il design in ambito climatizzazione residenziale è stato trattato e ritrattato in tutti i modi. Si è cercato a volte di far apparire il climatizzatore come se non fosse in realtà ciò per cui dovrebbe essere utilizzato. I risultati non sono stati sempre all’altezza delle aspettative; a volte, anziché integrarsi nell’ambiente, gli apparecchi producevano l’effetto opposto. Questo aspetto è però influenzato da una grande soggettività da parte sia dell’utente sia del consulente di design e architettura; l’apparecchio ideale per alcuni è quello che non si vede, che “letteralmente” scompare. La spinta futura riguardo a questo argomento potrà essere quella di una personalizzazione estrema delle apparecchiature, legate in modo quasi esclusivo all’ambiente nel quale saranno installate.
Il climatizzatore connesso
Negli ultimi anni e in prospettiva futura, il settore che potrà introdurre maggiori novità è quello legato alla connettività e all’integrazione con altri sistemi di controllo del comfort presenti nelle abitazioni. La possibilità di legare il funzionamento o l’utilizzo di alcune funzioni alle condizioni ambientali e abitative in modo automatico è una prerogativa dei sistemi di controllo. Ad esempio, è possibile avere un sensore di presenze che attiva/disattiva l’apparecchio quando la stanza è occupata o meno. Oppure si può interrompere il funzionamento all’aperture di finestre o di accessi alla stanza che ne rendano superfluo o inutile il funzionamento. Il funzionamento in modalità notturna è già presente da anni, però ultimamente lo si è integrato, attraverso sistemi di domotica, con il funzionamento di altre apparecchiature che di notte devono ridurre il loro apporto energetico ai consumi domestici. La possibilità di interfacciarsi attraverso una rete Wi-Fi con altre apparecchiature è stata una delle opzioni più richieste negli ultimi anni a livello di mercato mondiale. Possiamo prevedere facilmente che questo tipo di interfaccia, come lo è stato per gli Smart TV, sarà uno standard nel prossimo futuro e che probabilmente potremmo anche assistere alla sparizione del telecomando del nostro climatizzatore, sostituito da una App sullo smartphone.
L’interfaccia Wi-Fi ha permesso di facilitare il controllo remoto dell’apparecchiatura, con conseguente possibilità di programmarne in modo quanto più personale il programma di funzionamento sia giornaliero che settimanale o stagionale. Potremmo raccogliere e gestire tutti i parametri necessari al funzionamento di più apparecchi direttamente, tenendoli sotto controllo per tutto il tempo necessario e, ottimizzandone l’utilizzo in modo conforme alla nostra personale esigenza abitativa. Sarà possibile anche gestire le problematiche di service e di manutenzione, in accordo con i costruttori e la relativa rete di assistenza che potrà accedere, ovviamente a interesse del consumatore (previa autorizzazione), all’apparecchio in modo da poter effettuare verifiche e test da remoto prima di un eventuale, se necessario, intervento del personale tecnico di assistenza.
Finora abbiamo dato uno sguardo al futuro riferendoci a migliore e nuove funzioni legate all’attuale tecnologia basata sul circuito frigorifero classico. Nuovi refrigeranti, nuovi standard di efficienza, nuovi design, aggiunta di nuove funzioni prevalentemente legate al concetto di connettività globale e gestione da remoto. Oppure abbiamo considerato l’opportunità di poter demandare all’utilizzo residenziale anche le prestazioni di impianti ed apparecchiature normalmente destinate ad altri mercati, come nel caso di sistemi VRF.
Le nuove funzioni della climatizzazione
Se è vero che il catalizzatore dell’aumento delle prestazioni è quello legato al rispetto dell’ambiente, in termini di accessori e optional, la ricerca del comfort e della personalizzazione è assolutamente trainante per l’introduzione e l’implementazione di nuove funzioni ed optional. Le principali aree di interesse all’interno delle quali si sono sviluppate e moltiplicate le nuove funzionalità sono le seguenti: connettività; design; integrazione domotica; combinazione con sistemi di riscaldamento; comfort. Il bisogno di avere un certo comfort, il bisogno di stare bene sia a casa che in ufficio o in negozio ha sicuramente favorito lo sviluppo di nuove funzioni che si sono poi ben combinate con l’aumento di prestazioni e il conseguente miglioramento anche della negatività a livello di inquinamento ambientale. Tante sono le funzioni che hanno contribuito al miglioramento della silenziosità dei prodotti, soprattutto per quanto riguarda le unità interne. La possibilità di gestire sempre più minuziosamente la velocità dell’aria erogata permette di migliorare le sensazioni di benessere, diminuire il livello di rumorosità e gestire al meglio la potenza erogata.
IAQ e filtrazione dell’aria
La qualità dell’aria ha assunto un’importanza fondamentale e di conseguenza anche le funzioni e gli accessori a essa legata. Prima di tutto è opportuno ricordare come esistano davvero molti tipi di filtri per condizionatori, dagli statici, passando da quelli a carboni attivi fino a quelli elettrostatici che vanno alimentati a bassa tensione. Oltre alla fase di filtrazione, vi è anche una fase di purificazione e arricchimento dell’aria trattata. Ad esempio, su parecchi modelli sono installati ionizzatori elettronici, attivabili da telecomando, che immettono ioni negativi all’interno del flusso d’aria durante il funzionamento dell’unità.
Come scegliere il condizionatore di design
Se ci inoltriamo invece nel mondo del design, vi sono molteplici possibilità di personalizzare il prodotto installato in base alle esigenze del cliente ed all’integrazione dell’ambiente da climatizzare. Ovviamente il driver principale che spinge in direzione dell’accessorio di design rimane la possibilità di personalizzare il proprio prodotto con tonalità diverse di colori. I principali produttori hanno da tempo inserito colori nuovi nelle loro linee di prodotto affiancando il classico bianco. Si rimane sempre ovviamente su tonalità decisamente neutre come grigio, silver o nero mentre, volendo spaziare su differenti colori, più vivi ovviamente vi sono altre possibilità. Alcuni produttori offrono la possibilità di avere il pannello anteriore dell’unità interna colorato in modo differente dal classico bianco.
Solitamente il numero di colori è limitato e non sempre disponibile poiché, le aziende, se da una parte vogliono poter offrire una scelta sempre più ampia ai propri clienti, dall’altra parte devono fare i conti con la gestione dei magazzini e degli stock che influenzano concretamente le performances finanziarie. Vi sono state in passato brand che proponevano pannelli con soggetti artistici o di impatto, in realtà poi si trattava più di operazioni di comunicazione che di reale opportunità di scelta per il cliente.
Climatizzazione domotica
Un altro settore nel quale si sono moltiplicate le offerte di optional e accessori è quello legato all’integrazione del clima nei sistemi di domotica, nella arte legata alla gestione dei parametri ambientali gestibili per un livello di comfort sempre più elevato ed eccellente. L’interfacciamento può avvenire tramite interfacce connesse con cavi schermati e opportune schede elettroniche aggiuntive, oppure attraverso la comunicazione wireless. Oltre alla gestione dei parametri di funzionamento, il plus importante è relativo all’integrazione con il sistema che, di fatto, gestisce il comfort dell’abitazione a tutto tondo, quindi la gestione dei parametri climatici entra nel sistema di controllo centrale che ottimizza le risorse a disposizione, ottimizza i consumi, gestisce le zone occupate in modo differenti da quelle libere e si occupa anche della sicurezza dell’abitazione intesa come sistema antifurto, antintrusione che come sistema di sicurezza verso danneggiamenti da fuoco, acqua, intemperie e guasti relativi a qualsiasi tipo di impianto installato.
I sistemi di controllo permettono anche l’integrazione, sempre più richiesta, con il sistema di riscaldamento in modo da permettere una gestione all season dell’ambiente domestico. È una tendenza affermata ormai quella che vede una interazione sempre più concreta e legittima tra sistemi di riscaldamento e condizionamento anche a livello residenziale. Diventano sempre più diffusi quindi accessori, optional e funzioni che facilitino il dialogo e l’integrazione tra le due tipologie di prodotti con l’intento appunto, di permetterne l’utilizzo e la gestione da parte di un unico sistema di controllo. Parlando di connettività, di integrazione, di gestione a distanza e personalizzazione dei parametri di funzionamento, non possiamo non considerarlo l’optional in assoluto più richiesto dal mercato, almeno negli ultimi anni tanto da indurre alcuni produttori a inserirlo come funzione standard sui modelli di punta delle loro gamme.
Tornando infine al mercato, la filiera distributiva si sta modificando, riducendo, inevitabilmente la distanza tra aziende, quindi produttori, e gli utenti finali contribuendo in tal modo all’opportuno legame tra chi produce e vende e chi acquista e poi ne gode dei benefici. Ma ricordiamoci che tutto ciò che si trova tra il produttore e il cliente in questo tipo di mercato (B2B) deve seguirne i cambiamenti ed elaborare sempre nuovi punti di forza attraverso la propria competenza, professionalità e capacità di innovare.
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