Retail

Comfort di casa: per 4 su 10 dipende dal microclima

Olimpia Splendid presenta i risultati dell’indagine condotta sul vissuto della casa in Italia e i fattori che influenzano il benessere indoor, nel post-pandemia.

L’azienda italiana – specialista della climatizzazione, riscaldamento e trattamento dell’aria di casa – si è posta l’obiettivo di approfondire attraverso un’indagine sul vissuto degli italiani in casa, il livello di consapevolezza rispetto ai fattori che influenzano il comfort di casa e i comportamenti in uso per migliorarne la condizione. La survey è stata condotta da Toluna, digital market research agency, ed ha coinvolto un campione di 1.000 uomini e donne italiane, tra i 25 e i 64 anni, responsabili acquisto di elettrodomestici per la casa.

Gli italiani e il comfort di casa

Il primo dato interessante emerso è l’aumento significativo del tempo trascorso in casa per oltre un terzo degli intervistati, nel periodo post-pandemia. Guardare la televisione, cucinare e ascoltare musica sono le attività svolte con maggior frequenza ma, accanto al tempo libero, anche lo smart working rientra nella quotidianità domestica per 4 italiani su 10 (42%), che dichiarano di lavorare da casa tutti i giorni (solo il 15% non lo pratica affatto).

In un luogo in cui si trascorre così tanto tempo è quindi importante star bene. Quali sono le variabili che ne influenzano maggiormente il percepito? Pulizia (61%), luminosità (45%) e sicurezza (42%) sono giudicati come i fattori-chiave per il benessere, con una maggiore incidenza tra le donneMa un ruolo importante ricopre anche il clima interno (temperatura e umidità) che risulta importante per quasi 4 intervistati su 10 (38%), molto più che il comfort acustico (rilevante solo per il 25% dei rispondenti) e la purezza dell’aria (21%).

Un dato quest’ultimo relativamente basso, se confrontato con l’importanza dichiarata dalla quasi totalità dei rispondenti (93%) all’argomento qualità dell’aria. La percezione generale, tuttavia, è che l’inquinamento si trovi principalmente outdoor: mezzi di trasporto pubblico e spazi cittadini all’aperto sono infatti tra i luoghi giudicati più inquinati (96%), mentre la casa è percepita come un luogo sicuro. Per 7 italiani su 10 (70%) la qualità dell’aria in casa propria è giudicata infatti buona o addirittura molto buona. 

Il trattamento dell’aria, tra buone abitudini e soluzioni specifiche

Se temperatura, umidità e purezza dell’aria – in percentuali differenti – influenzano il comfort di casa, quali azioni gli italiani ritengono efficaci per migliorarne la condizione? Ai primi due posti si trovano le buone e sane abitudini quotidiane, come aprire le finestre per aerare gli ambienti ed evitare di fumare in casa. Ma in terza posizione (77% degli intervistati) si colloca l’utilizzo di un apparecchio specifico per il trattamento di temperatura, umidità e purezza dell’aria di casa. I climatizzatori sono i più diffusi, presenti nelle case di quasi 7 italiani su 10 (65%), ma godono di una buona presenza anche i deumidificatori (41%), mentre purificatori e umidificatori si affermano come tecnologie più di nicchia (posseduti, rispettivamente, dal 21% e dal 14% del campione).

Interessante notare come i climatizzatori, tecnologie tra le più popolari del segmento trattamento aria, vengano infatti scelti anche per la loro multifunzionalità, ovvero la presenza di più funzioni in un unico apparecchio. Per quasi 4 italiani su 10 (37%) è infatti una caratteristica oggetto di valutazione in fase di acquisto, dopo efficienza (64%) e silenziosità (57%). Un dato che ben fotografa l’attuale situazione del mercato, che vede i principali player impegnati nella ricerca e sviluppo di tecnologie capaci di trattare l’aria in modo completo.