Il Comune di Gressoney Saint Jean e il Politecnico di Torino dedicano al Maestro Mollino un’architettura alpina completamente sostenibile realizzata su modello del suo progetto Casa Capriata per la X Triennale di Milano. Gli impianti tecnologici della struttura
A sessant’anni dal progetto proposto dall’architetto torinese Carlo Mollino in occasione della decima Triennale di Milano del 1954, Casa Capriata è stata inaugurata a 2.050 metri di quota, sulle piste del Weissmatten, dal comune di Gressoney Saint Jean, insieme al dipartimento di architettura e design del Politecnico di Torino.
Il progetto di ricerca si è concretizzato con la realizzazione di un edificio sperimentale, ripensato in coerenza con i criteri progettuali indicati da Carlo Mollino, con un’architettura completamente sostenibile, che, attraverso le tecniche e i materiali più moderni, si fa portavoce di bassi consumi ed efficienza energetica.
Il rifugio, un’architettura aerea sollevata dal suolo che sorge lungo il comprensorio sciistico, è stato realizzato secondo gli standard previsti dal protocollo CasaClima classe A Gold (<10 kWh/m²a). Un risultato che è stato possibile raggiungere anche grazie al sostegno degli sponsor tecnici, coordinati dal Politecnico, attraverso l’istituzione di un expertise group sulla progettazione di edifici in legno energeticamente efficienti.
Gli impianti termoidrosanitari
Geberit ha curato gli impianti di adduzione idrica e di scarico, nonché i sistemi di riscaldamento di questo modello di edilizia ecocompatibile. Per gli impianti di adduzione idrica e riscaldamento è stato utilizzato il sistema Geberit PushFit (tubi multistrato e raccordi ad innesto) che ha consentito di sveltire tutte le operazioni di allacciamento.
Per gli impianti di scarico è stato scelto Geberit Silent-PP, il sistema di tubi e raccordi ad innesto in PP rinforzato. Le tubazioni multistrato dispongono infatti di un’anima in polipropilene addizionato di materiale minerale, capace di attenuare i rumori generati dalla caduta dell’acqua. Geberit Silent-PP permette di realizzare l’intero impianto a partire dalle piccole condotte di allacciamento fino alle esigenze di colonna di scarico di particolare importanza. Per i locali bagno i progettisti hanno adottato i moduli Geberit Duofix all’interno di pareti realizzate in cartongesso. La flessibilità di utilizzo del sistema permette di creare pareti divisorie o pareti a mezza altezza rinnovando la divisione degli spazi nell’ambiente bagno e offrendo opzioni interessanti alla progettazione, ad esempio con sanitari contrapposti.
I sistemi Geberit sono stati utilizzati per creare una rete idraulica affidabile e veloce da installare attraverso un sistema di tubi e raccordi meno rumorosi, che ben si sposano con la quiete del paesaggio alpino. Hanno dato vita a un sistema di gestione delle risorse idriche d’avanguardia, rispecchiando in tutto e per tutto l’idea stessa del progetto dell’architetto piemontese.
L’impianto di ventilazione meccanica
Un ulteriore elemento di sperimentazione è costituito dagli aspetti impiantistici relativi all’impianto di ventilazione meccanica HomeVent RS-250 di Hoval, che garantisce aria fresca in modo affidabile e costante in tutta la casa. In modo automatico, 24 ore su 24 e senza correnti d’aria. Inoltre tutte le particelle di impurità, le sostanze inquinanti, la polvere e i pollini vengono filtrati.
HomeVent recupera il calore dell’aria estratta e anche l’umidità. Il cuore del sistema è il recuperatore di calore entalpico. Con il suo speciale rivestimento assorbente, il recuperatore entalpico sottrae energia termica e vapore acqueo all’aria estratta. Se necessario, essi vengono trasmessi all’aria di mandata giungendo quindi nelle quantità desiderate all’interno dell’abitazione. Il risultato è un clima ambientale gradevole. In virtù delle sue capacità di recupero del calore e dell’umidità, HomeVent assicura un’elevata economicità: aumenta le prestazioni prelevando energia dall’aria estratta (contenuto termico ca. 130%); riduce i costi energetici grazie al recupero del calore e dell’umidità; abbassa i costi di esercizio grazie a una costante regolazione in base al fabbisogno; riduce i costi di investimento, rendendo superflui sia il preriscaldamento dell’aria sia condotti di evacuazione condensa.
Isolamento e sistemi a secco
Saint-Gobain Italia ha collaborato attivamente, fornendo competenze e materiali dei propri brand. Gli isolanti di Saint-Gobain Isover e i sistemi a secco in gesso fibrato Saint-Gobain Gyproc sono stati utilizzati nella realizzazione del tetto a falda, delle pareti verticali e del solaio del piano terra. In particolare, per l’isolamento dell’intera struttura sono stati impiegati i pannelli in lana di vetro Isover Mupan, che conferiscono all’edificio elevate performance di isolamento termico e acustico, unitamente alla speciale membrana Isover KM Duplex, con doppia funzione di freno al vapore e tenuta all’aria, che evita la formazione di condense all’interno delle strutture in legno.
Per il solaio del piano terra, sono state utilizzate le lastre in gesso fibrato Rigidur di Saint-Gobain Gyproc. Le lastre Rigidur sono caratterizzate da una elevata durezza superficiale e grande resistenza meccanica.
L’Istituto di Bioarchitettura di Rosenheim (IBR) ha classificato tali prodotti “materiali da costruzione consigliati”.
RIFUGIO CARLO MOLLINO
www.casacapriata.polito.it
Il rifugio Carlo Mollino rappresenta la realizzazione di uno dei più importanti progetti della storia dell’architettura italiana dell’architetto italiano Carlo Mollino. Presentata in occasione del concorso Vetroflex Domus del 1951 e della X Triennale di Milano del 1954, il progetto iniziale “Casa Capriata” ha rappresentato un passo avanti nel pensiero architettonico e tecnico. Si tratta di un’architettura in legno sollevata dal suolo il cui progetto originario fu considerato negli anni ’50 un manifesto della sperimentazione di materiali e di innovative tecniche di costruzione.
In occasione delle celebrazioni per la nascita di Carlo Mollino il progetto culturale è stato inserito dall’ordine degli architetti di Torino e Fondazione OAS in collaborazione con l’Ordine degli Architetti della Regione Autonoma Valle d’Aosta tra gli eventi Off Congress del XXIII Congresso Mondiale degli Architetti UIA Torino 2008, per poi trasformarsi in un vero e proprio progetto di ricerca con la firma del protocollo d’intesa con i partner istituzionali (Comune di Gressoney Saint Jean, Regione Autonoma Valle d’Aosta, Politecnico di Torino e Comunità Montana Walser) e tecnici.
L’architettura utilizza un’ossatura costituita da tre capriate a catena portante gli orizzontamenti: in tal modo, le pareti laterali sono costituite dalle falde stesse del tetto interamente esteso a tutto il lato inclinato della capriata. Distribuita su tre piani, l’abitazione ospita al primo piano il soggiorno-pranzo, la cucina, un servizio e un piccolo disimpegno per il deposito degli sci a fianco dell’ingresso; al secondo piano due camere e un bagno aggregato in modo da formare un quadrato; il terzo piano, di minuscole dimensioni, è occupato da due camere e da una serie di armadi. Casa Capriata, è raggiungibile a piedi, con gli sci o con la seggiovia.
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