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Carel: ricavi in aumento negli utlimi due anni

Il Consiglio di Amministrazione di Carel Industries ha approvato i risultati consolidati al 31 dicembre 2020, con ricavi consolidati pari a 331.6 milioni di Euro, in crescita dell'1,3% rispetto al 2019 (+2,8% a cambi costanti).

Francesco Nalini, Amministratore Delegato del Gruppo Carel, ha dichiarato: “Il 2020 è stato un anno sfidante che ha messo a dura prova la tenuta economica e sociale di ampie aree geografiche del pianeta a causa della diffusione pandemica del Coronavirus. Nonostante la chiusura temporanea di alcuni impianti fondamentali come quello cinese e quelli italiani, il Gruppo ha saputo reagire con grande tempestività ed efficacia. Ciò è testimoniato dalle performance raggiunte nel corso dell’anno che si è da poco concluso e che presento con orgoglio: i ricavi consolidati a fine 2020 hanno infatti registrato una crescita dell’1,3% a cambi correnti (+2,8% a cambi costanti); tale risultato è ancora più significativo se si tiene in considerazione che è avvenuto raggiungendo una profittabilità, intesa come incidenza dell’EBITDA sui ricavi (EBITDA margin), pari al 19.7% (più alta di 40 punti base rispetto al livello del 2019) e questo nonostante la leva operativa non abbia dispiegato pienamente i suoi effetti. Crescita e profittabilità si sono poi riflessi sulla forte generazione di cassa che ha permesso di ridurre in maniera consistente il debito netto, passato da circa 62 milioni a meno di 50 milioni con una contrazione quindi pari al 20% (escludendo l’effetto contabile dovuto all’IFRS 16 il debito netto si attesterebbe a circa 21,4 milioni di euro). Tali risultati dimostrano ancora una volta la significativa resilienza del business model del Gruppo e il costante impegno delle donne e degli uomini di Carel che hanno permesso di scrivere un’ulteriore pagina di successo di una storia che dura ormai da quasi cinquant’anni.”

I ricavi consolidati ammontano a Euro 331,6 milioni, rispetto agli Euro 327,4 milioni al 31 dicembre 2019, in crescita dell’1,3%. Al netto dell’effetto negativo dei cambi valutari, che ha pesato per circa 5 milioni principalmente a causa della debolezza della divisa statunitense e di quella brasiliana, l’incremento sarebbe stato pari al +2,8%. Tali risultati assumono una connotazione ancor più positiva se letti alla luce della diffusione della pandemia legata al virus Covid-19, che ha causato un temporaneo lock-down dell’impianto cinese di Suzhou e dell’Hub produttivo di Brugine in provincia di Padova nella prima metà dell’esercizio, determinando la creazione di un back-log poi smaltito nei mesi di giugno e luglio.

Queste performance poggiano sia sulle particolari caratteristiche di flessibilità del portafoglio impianti di Carel (una parte rilevante delle piattaforme di prodotto possono essere assemblate contemporaneamente in almeno due stabilimenti) sia dalla naturale resilienza del Gruppo, fondata su una forte diversificazione in termini geografici e di mercati serviti. A ciò si aggiunge la capacità di cogliere significative opportunità in scenari estremamente volatili grazie anche ad un’imponente forza vendita costituita da più di 400 risorse in tutto il mondo, costantemente formate e vicino alle esigenze dei Clienti.

L’area geografica che riveste maggior peso per il Gruppo, l’EMEA (Europa, Medio-Oriente, Africa), da cui deriva il 71% dei ricavi, chiude l’esercizio con una crescita pari al 5,0%, in costanza di cambio valutario, registrando un significativo miglioramento nella seconda parte dell’anno. I fenomeni sottesi a tale performance sono legati anzitutto ad un forte incremento della presenza di Carel nell’Europa orientale oltre che all’accelerazione della crescita in diverse applicazioni come quella residenziale (pompe di calore ad alta efficienza) e il raffrescamento dei centri di calcolo. Tali elementi hanno più che controbilanciato una contrazione della domanda in alcune applicazioni industriali e nel settore “HO.RE.CA”. L’APAC (Asia-Pacific) rappresenta circa il 15% dei ricavi del Gruppo, e riporta una crescita (a cambi costanti) pari all’1% rispetto allo stesso periodo del 2019, ciò nonostante la chiusura dell’impianto situato a Suzhou, nelle prime settimane di febbraio, dovuta alla pandemia. Questi risultati derivano dalla capacità del Gruppo di cogliere importanti opportunità sia nei segmenti Food Retail che in HVAC (in particolare in ambito Datacenter) nel momento in cui l’economica cinese ha fatto segnare una forte ripresa. Il Nord America, che rappresenta circa il 12% dei ricavi del Gruppo, segna una contrazione dei ricavi pari al 7,7%, (al netto dell’incidenza dei cambi) dovuta a un fisiologico consolidamento dopo il forte incremento registrato nel 2019 (+20%) a cui si somma il peggioramento della situazione macro-economica legata alla Covid-19 con particolare riferimento al settore del Food-service. Il Sud America (che rappresenta circa il 2% del totale del volume d’affari del Gruppo) al netto degli effetti negativi derivanti dal cambio valutario, riporta una crescita a doppia cifra percentuale (+10,1%) principalmente a seguito delle performance positive registrate in Brasile che hanno controbilanciato i risultati negativi nelle altre regioni dell’area geografica di riferimento e dovuti all’impatto della pandemia.

Per quanto riguarda le singole aree di business, entrambe fanno registrare performance positive e in costante miglioramento nel secondo semestre del 2020. La Refrigerazione segna una crescita pari al 2,6% (5,0% a cambi costanti) e questo nonostante la filiera di fornitura prevalentemente costituita di OEMs, Contractors e System Integrators abbia registrato una contrazione degli investimenti dovuti alla cautela e incertezza nel settore causate dalla pandemia. Tali risultati sono quindi attribuibili all’incremento della quota di mercato di Carel nel settore “Food retail” (supermercati/ipermercati/convenience store) che ha più che controbilanciato l’andamento del “Food service”, il quale continua ad essere negativo. Anche il settore dell’HVAC chiude il 2020 in crescita (+1,0% a cambi correnti, +2,1% a cambi costanti) con un forte recupero nella seconda parte dell’anno: il trend positivo registrato nel segmento “pompe di calore ad alta efficienza” (principalmente nel Nord-Europa), in quello dei “Data-Center” e in quello ospedaliero (quest’ultimo in particolare nell’Europa orientale e in Cina) ha consentito di limitare gli effetti dell’andamento negativo di alcuni segmenti commerciali (Wellness e Hospitality) e industriali (Automotive).

www.carel.it