Allo studio i motivi dell'incendio del grattacielo di via Antonini a Milano. Si valuta la sicurezza del cappotto termico e la reazione al fuoco.
Ci vorranno mesi o forse addirittura anni per stabilire le cause e le conseguenze dell’incendio del grattacielo a Milano, la Torre dei Moro di via Antonini, che a fine agosto ha distrutto buona parte dell’involucro dell’edificio abitativo di 18 piani. Gli inquirenti e gli esperti sono al lavoro e dunque è inutile lanciarsi in supposizioni che lasciano il tempo che trovano. Però una cosa è certa: è evidente che il rivestimento esterno ha preso fuoco bruciando molto rapidamente. Il primo pensiero che salta alla mente è riferito alle varie tipologie di cappotto termico esterno che in tempi di Superbonus si stanno realizzando, o verranno realizzate nei prossimi mesi. Se è vero che il cappotto termico fa compiere il salto di classe necessario per ottenere le agevolazioni fiscali, è altrettanto vero che le soluzioni adottate devono essere assolutamente sicure. E in tema di rivestimento degli edifici i materiali più sicuri sono evidentemente i materiali incombustibili, che come si è potuto amaramente constatare nell’incendio del grattacielo a Milano, non sono esattamente corrispondenti a quelli definiti materiali ignifughi.
Un altro aspetto che riguarda da vicino l’impiantistica sono le soluzioni antincendio, soprattutto negli edifici ad elevato sviluppo verticale. Soluzioni ben progettate la cui efficienza va però verificata regolarmente. Sempre in tema di impianti, tanto per essere di parte, non sarebbe male focalizzarsi ancor più su soluzioni tecnologiche impiantistiche (ovviamente efficienti) per il famoso salto di classe, la nuova divinità nel settore delle costruzioni. Alcuni materiali da costruzione sintetici andrebbero benissimo all’interno di intercapedini in muratura, piuttosto che avvolgere dall’esterno l’edificio. Nelle intercapedini almeno sono protetti dalle pareti esterne ed interne. Più in generale, sarebbero da privilegiare per l’appunto i materiali incombustibili, sia per la parte edile che per la parte impiantistica, ovvero quei materiali che non bruciano mai, neanche a elevate temperature. Ce ne sono diversi di materiali con queste caratteristiche, si ritiene ora necessario uno sforzo ulteriore da parte dei legislatori, delle aziende produttrici e degli enti certificatori, mirato a fare chiarezza e porre nuove regole condivise in materia di sicurezza del cappotto termico.
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