Con l’introduzione delle agevolazioni fiscali, soprattutto il superbonus 110%, il settore energetico e idraulico italiano ha fatto registrare significativi miglioramenti in termini di efficienza energetica. Tuttavia, questi upgrade hanno portato alla luce anche problematiche importanti, in particolare relative al bilanciamento dei circuiti idraulici nelle reti di distribuzione del fluido termovettore. Questa è un’area frequentemente trascurata, eppure riveste un’importanza cruciale per garantire che gli impianti idraulici funzionino in modo ottimale e rispondano alle reali esigenze termiche dei vari ambienti.
L’importanza del bilanciamento dei circuiti idraulici
Il bilanciamento idraulico si riferisce all’insieme di procedure di calcolo e regolazione necessarie affinché ogni corpo scaldante riceva la portata di progetto, soddisfacendo così adequatamente il fabbisogno termico. Questa operazione è fondamentale per il buon funzionamento dell’impianto, coinvolgendo tutti gli aspetti chiave nella progettazione, installazione e gestione. Negli ultimi anni, si è osservato che non sempre il dimensionamento delle nuove reti idriche ha considerato i cambiamenti significativi nelle abitazioni moderne, molte delle quali hanno subito ristrutturazioni che le hanno rese più efficienti. Spesso apre gli occhi vedere impianti installati in edifici che hanno beneficiato del bonus 110%, ma che non sono stati adeguatamente bilanciati, generando inefficienze e malfunzionamenti. Il bilanciamento idraulico richiede l’attenzione e la competenza di professionisti del settore per garantire che ogni corpo scaldante sia alimentato con la portata calcolata. È fondamentale che:
- Ogni circuito dell’impianto convogli l’esatta quantità di fluido termovettore prevista.
- Si installino valvole di bilanciamento, posizionate e dimensionate in modo corretto.
- Ogni caldaia o gruppo frigorifero riceva la portata prevista, evitando aumenti o riduzioni che possano comprometterne il rendimento.
Conseguenze del mancato bilanciamento idraulico
Un impianto mal bilanciato comporta vari problemi operativi, tra cui:
- Discomfort termico: Stando a quanto osservato, in molti edifici ci sono ambienti che faticano a raggiungere le temperature di benessere, mentre altri sono soggetti a surriscaldamento. Interventi superficiali, come l’aumento delle superfici radianti o l’innalzamento della temperatura di alimentazione, non solo non affrontano la radice del problema, ma possono aumentarne i costi operativi.
- Eccessivo spreco energetico: Mantener temperature più alte del necessario può incrementare i costi di gestione da un 7% a un 12% per ogni grado di surriscaldamento. Senza una corretta suddivisione delle portate attraverso i vari circuiti dell’impianto, questi sprechi diventano drammatici, creando inefficienze enormi che gravano sul budget energetico.
- Instabilità termica: La mancanza di un bilanciamento adeguato porta anche a oscillazioni termiche nei vari ambienti, facilitando situazioni in cui, anche in presenza di sistemi di regolazione sofisticati, il comfort rimane compromesso.
- Rendimento ridotto: È stato dimostrato che un’impianto mal bilanciato influisce negativamente sui rendimenti di produzione, distribuzione ed emissione dell’energia termica, soprattutto durante i periodi di transizione come l’accensione al mattino o il riavvio dopo il fine settimana.
Le prassi per il bilanciamento dei circuiti idraulici
Il bilanciamento idraulico richiede competenza e attenzione da parte dei professionisti per garantire che ogni corpo scaldante sia alimentato dalla portata calcolata durante la progettazione. Per ottenere un buon bilanciamento, è fondamentale seguire alcune linee guida:
- Assicurare una corretta portata a ogni corpo scaldante: Ogni radiatore deve essere attraversato dalla portata calcolata, che dipende dalle specifiche tecniche e dai requisiti complessivi dell’impianto.
- Implementare valvole di bilanciamento: Queste devono essere posizionate e dimensionate correttamente. È necessario monitorare la loro efficacia e regolarle di conseguenza per garantire un’adeguata distribuzione del fluido termovettore.
- Considerare i vincoli impiantistici: Leggi e normative recenti richiedono l’installazione di valvole termostatiche o elettrotermiche sui corpi scaldanti. È importante che questo sistema di regole si integri perfettamente con le procedure di bilanciamento per garantire un funzionamento omogeneo.
Considerazioni tecniche e normative sul bilanciamento dei circuiti idraulici
In base alle informazioni presentate, possiamo sintetizzare alcune considerazioni fondamentali per garantire un efficace bilanciamento dei circuiti idraulici, atte a migliorare l’efficienza energetica e il comfort degli impianti.
- Valori ottimali di ΔTd: Utilizzare buoni valori di salto termico (ΔTd), preferibilmente non inferiori a 15 K. Valori adeguati consentono una maggiore regolabilità dell’impianto, contribuendo a un comfort termico uniforme negli ambienti.
- Superficie frontale dei corpi scaldanti: È consigliabile utilizzare corpi scaldanti con la superficie frontale più ampia possibile. Un maggiore area escaldante permette una migliore distribuzione del calore e contribuisce a mantenere una temperatura operante ottimale negli ambienti.
- Regolazione della portata: Non considerare la portata come unico parametro di regolazione, a meno che non ci si trovi di fronte a piccoli sistemi impiantistici. Anche in presenza di valvole termostatiche su radiatori, è necessaria un’analisi più complessa per il corretto funzionamento dell’impianto.
- Sovradimensionamento dei corpi scaldanti: Nella trasformazione degli impianti da circolazione naturale a forzata o durante modifiche, è comune riscontrare sovradimensionamenti delle superfici radianti. Questo può avvenire, ad esempio, quando radiatori di potenza maggiore sono installati per affrontare temperature ambientali insufficienti, dovute in realtà a problemi di squilibrio idraulico.
- Uniformità del ΔTd: Se si decidesse di impiegare sovradimensionamenti per ridurre le portate e aumentare il valore di ΔTd, è fondamentale non superare valori di ΔTd pari a 25-30 K. Inoltre, si deve garantire che questo parametro sia il più uniforme possibile per tutti i corpi scaldanti, evitando scostamenti superiori a 1-2°C.
- Emissione termica relativa: Quando si calcola l’emissione termica di un radiatore esistente con condizioni di temperatura esterna minima di progetto (Ter = Tec), il valore ottenuto non corrisponde necessariamente alla potenza termica nominale del corpo scaldante installato. Questo va considerato, specialmente in impianti esistenti.
- Omogeneità termica dell’impianto: Per ottenere un impianto con un omogeneità termica soddisfacente, è importante considerare nella valutazione della portata massima ai radiatori tutti i legami di causa-effetto tra i vari parametri. Questo include le condizioni geometriche reali di installazione e il tipo di collegamento idraulico, che possono influenzare il risultato finale.
- Valutare il surriscaldamento localizzato: A volte, può essere più vantaggioso accettare un piccolo surriscaldamento localizzato piuttosto che applicare una curva climatica che non si adatta bene a tutti i corpi scaldanti installati. Questo approccio evita scompensi maggiori in altre aree.
- Coefficiente di sovradimensionamento: Qualora tutti i corpi scaldanti avessero un coefficiente di sovradimensionamento sostanzialmente identico, il calcolo delle portate per la correzione di tale sovradimensionamento potrebbe risultare superfluo. In tali casi rari, è possibile correggere l’emissione termica globalmente, semplicemente scegliendo una curva di regolazione climatica adeguata.
- Intervento su radiatori sovradimensionati: Quando il coefficiente di sovradimensionamento raggiunge valori elevati, comportando forti riduzioni di portata e conseguenti valori di ΔTd superiori a 25-30 K, è consigliabile intervenire sostituendo il radiatore con uno di minore potenza termica. Questa azione garantirà un miglior bilanciamento del sistema e un uso più efficiente dell’energia.
Implementare queste considerazioni strategiche nel bilanciamento dei circuiti idraulici non solo contribuirà a migliorare il comfort termico degli ambienti, ma avrà anche un impatto positivo sulla sostenibilità energetica degli impianti. La corretta applicazione di questi principi è essenziale per garantire che gli interventi recenti e le ristrutturazioni edilizie ottimizzino realmente l’efficienza e il benessere degli utenti. I professionisti del settore devono, quindi, prestare particolare attenzione a questi aspetti per garantire risultati ottimali e duraturi nel tempo.
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