L’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana torna lentamente e timidamente a crescere. A fine 2014 il comparto ha evidenziato una crescita del volume d’affari su base annua di circa l’1%, con andamenti differenziati fra i comparti
L’andamento del settore è stato illustrato da Claudio Andrea Gemme, presidente di Anie, nel corso dell'annuale Assemblea dei soci, che lo ha riconfermato alla guida della Federazione industriale per i prossimi dodici mesi.
L’Elettrotecnica fa registrare alla fine dello scorso anno un +1%, mentre l’Elettronica, nonostante il fatturato estero registri un -2,3% rispetto al 2013, chiude comunque l’anno con un deciso +1,6%, trainata dagli ottimi risultati in termini di fatturato aggregato di Automazione industriale (+3,6%) e Sicurezza e automazione edifici (+4,9%).
Ha mostrato inoltre una notevole dinamicità il comparto dei Sistemi di trasmissione movimento e potenza, che ha sperimentato un’accelerazione del ritmo di crescita, pari al 4,6%. Perdura la sofferenza dei comparti Cavi (-4,6%), Ascensori e scale mobili (-4,3%) e Componenti e sistemi per impianti (- 2,8%), penalizzati dalla debolezza degli investimenti nel territorio nazionale.
Il dato positivo è legato all’incidenza del canale estero grazie alle strategie di diversificazione geografica portate avanti dagli operatori che si sono spinti verso i principali mercati di sbocco delle tecnologie italiane.
Dei 55 miliardi di euro registrati a fine 2014, 30 miliardi sono stati originati dalla vendita dei prodotti dell’eccellenza delle tecnologie made in Italy sui mercati esteri, con un’incidenza sul giro d’affari pari al 55%. Oltre la metà del valore delle esportazioni totali dell’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana è stato originato dalle piccole e medie imprese, a fronte di un 40% del medesimo indicatore di dieci anni fa. In alcuni comparti l’export è arrivato ad incidere sul totale del giro d’affari per addirittura 70 punti percentuali, fino al 90,4% dei Cavi e al 91,8% dei Componenti elettronici.
Quanto ai valori di crescita tendenziale, i Trasporti ferroviari ed elettrificati, registrano un +30,9% rispetto al 2013. È proprio l’export a registrare un deciso +2,5%, salvando una situazione ancora segnata dalla stagnazione della domanda interna. Dopo un triennio di forte flessione, nel 2014 la domanda nazionale rivolta alle tecnologie elettrotecniche ed elettroniche pur mostrando un lieve rialzo, appare tuttavia ferma ai valori di dieci anni fa. Si salvano solo i segmenti che hanno potuto beneficiare degli effetti delle incentivazioni delle ristrutturazioni edilizie, come l’Illuminotecnica (+4,2% rispetto al 2013) e gli Apparecchi domestici e professionali (+2,6%). I dati positivi trovano conferma nei primi mesi del 2015: i dati Istat del primo trimestre del 2015 ci restituiscono un incremento del +1,8% del fatturato totale rispetto al corrispondente periodo del 2014.
“Chiediamo al Governo di sostenere la domanda interna, soprattutto in termini di investimenti in costruzioni e infrastrutture e di andare avanti con le riforme strutturali, da finanziare attraverso una seria spending review – afferma il presidente Gemme – Ma soprattutto che si adotti una vera politica industriale coerente con la riscoperta del ruolo centrale del manifatturiero.”
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