Aqua Italia, Associazione delle aziende costruttrici e produttrici di impianti per il trattamento delle acque primarie, federata ad ANIMA - Confindustria, ha presentato i dati della nuova ricerca CRA 2014 relativi alla propensione al consumo di acqua del rubinetto, trattata e non, delle regioni Sicilia, Calabria e Basilicata
Aqua Italia è da sempre impegnata a promuovere una “cultura dell’acqua” consapevole e, in quest’ottica, dal 2006 svolge periodicamente una fotografia del consumo dell’acqua del sindaco in Sicilia, Calabria e Basilicata.
Dalla ricerca CRA 2014 è emerso che il 47,7% degli intervistati dichiara di bere acqua del rubinetto, trattata e non. L’acqua a km zero è scelta abitualmente, da più della metà degli abitanti, infatti, il 32,3% dichiara di berla sempre o quasi mentre, il 13,3% la beve occasionalmente e il 2% la beve raramente.
I principali motivi per cui la preferiscono alla cugina in bottiglia sono la bontà (19,6%) seguita dalla comodità (12,9%) e dai maggiori controlli (12,8%). In particolare poi, il 19,2% degli intervistati dichiara di avere almeno un dispositivo di trattamento dell’acqua nella propria abitazione. Al primo posto si trovano gli apparecchi con filtro per l’eliminazione del cloro o altre sostanze, scelti dall’11,2% degli intervistati seguite dai sistemi ad osmosi inversa che si attestano al 9,6%. Nel dettaglio, il 19,7% di chi possiede un sistema di affinaggio dell’acqua ha sottoscritto un abbonamento di manutenzione periodica.
Infine, si è indagato sul fenomeno dei Chioschi dell’Acqua, l’evoluzione delle antiche fontanelle che oggi erogano a seconda della tipologia acqua refrigerata, gasata o filtrata. Usa o userebbe il servizio (qualora lo proponesse il comune di riferimento) il 44,8% degli intervistati mentre tra i residenti in comuni che non lo hanno proposto, solo il 17,8% in caso di attivazione non aderirebbe ugualmente.
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere